Scontro tra falchi e colombe in Lombardia. Duello tra Formigoni e Gelmini

Nel Pdl volano gli stracci, se non peggio. Lo scontro tra falchi e colombe è ormai aperto. "In Lombardia dove, ahime', abbondano falchi e pitonesse, il nostro documento, Innovatori Pdl, ha gia' raccolto la firma del 40% dei membri del Cn". Lo scrive su Twitter il senatore Pdl Roberto Formigoni. A stretto giro si fa sentire la risposta dei falchi. "In Lombardia oltre il 70% dei delegati ha scelto di stare con Berlusconi. Formigoni millanta il 40% delle firme, che tristezza!", scrive su Twitter Maria Stella Gelmini, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera dei deputati.
"Meglio essere estremisti nel rispetto degli assunti con gli elettori, come Berlusconi e' sempre stato, che estremisti nell'attaccamento al potere come predica Cicchitto, disposto ad avallare qualsiasi onta politica e programmatica pur di sostenere il governo". E' l'accusa che arriva da Stefania Prestigiacomo. "Oggi, con una legge di Stabilita' fatta di nuove tasse e ulteriore recessione e con il nostro leader cacciato dal Senato dai nostri presunti alleati, e' doveroso invece - rimarca la deputata Pdl - tenere conto del parere del nostro elettorato e non inseguire nuove sirene neocentriste che sono la negazione della nostra storia politica".
Per evitare scortesi retropensieri usa un giro di parole, ma Carlo Giovanardi si affida un classico della saggezza popolare per spiegare ai falchi il suo punto di vista sulla successione nel Pdl: "La loro teoria che finito Berlusconi non ci sia piu' nulla al mondo, non e' vera. Il mondo continua. Quando se ne va un Papa - dice infatti l'esponente cattolico Pdl in un'intervista al quotidiano on line IntelligoNews - non e' che chiude la Chiesa cattolica". "Si deve prendere atto di due sensibilita' diverse e invece di litigare sarebbe molto meglio sancire la divisione", rilancia l'ex sottosegretario. "Forza Italia e' un partito che avra' un capo e basta. Senza congresso ne' classe dirigente locale. Quanto alle larghe intese sono state una creatura di Berlusconi, e' stato lui a ipotizzarle e a imporle", ricorda. "Se uno mi dicesse che facendo cadere il governo potrei salvare Berlusconi, allora potrei anche ragionarci. Ma la questione - assicura - e' che non si salva. A cosa serve allora?".