Se il mite Pisapia si incazza - Affaritaliani.it

Politica

Se il mite Pisapia si incazza

Giuseppe Vatinno

Giuliano non la manda a dire ai "compagni" di sinistra

In politica, come in matematica, ci sono delle leggi certe. Una di queste è che “esiste sempre qualcosa a sinistra”; una volta c’era Democrazia Proletaria a sinistra del Partito Comunista, poi Rifondazione Comunista a sinistra dei Democratici di Sinistra, poi Sinistra Italiana a sinistra del Pd.

Questo partito fantomatico si chiama “partito x” ed è una variabile politica, nel senso proprio del termine. E cioè la “x” può assumere qualsiasi nome, ma sempre ci sarà, perché è garantito dalla natura degli equilibri emozionali elettorali.

Fatta questa doverosa premessa di carattere algebrico veniamo ai personaggi che dovrebbero animare, vivificare e infine rappresentare la x.

Uno di questi, forse il più corteggiato del momento, è sicuramente Giuliano Pisapia, leader di “Campo progressista”, deputato per due legislature, dal 1996 al 2006 e, soprattutto, Sindaco di Milano battendo Letizia Moratti con il 55,1% dei suffragi.

Da Sindaco, si dice, ha fatto abbastanza bene o almeno non così male come la destra temeva e così si è guadagnato, i ciclici galloni di rappresentante di quello che è “a sinistra del Pd”, che, nel frattempo, come una bollicina di champagne impazzita, cerca di volare sempre più a destra lasciando quindi ampie praterie da occupare.

Ora Pisapia, uomo in genere mite e moderato, si è stancato del “fuoco amico”, come lo chiama lui oggi dalle colonne del Corriere della Sera in una intervista di Aldo Cazzullo e minaccia di ritirarsi.

Mossa tattica in vista delle regionali siciliane?

Probabile.

Mossa strategica in vista delle politiche?

Quasi certo.

Sta di fatto che il centro - sinistra cerca di costruire il solito partito x e in lizza per la leadership c’è proprio lui che deve però fare i conti con la vecchia nomenklatura, D’Alema e amici per intenderci, che non può accedere più al comando per motivi di immagine -diciamo così- ma che nel frattempo non vuole certo rimanere fuori da Montecitorio.

Il rischio, dice giustamente Pisapia, è che si facciano alleanze contro natura con il Pd per aver qualche strapuntino in Parlamento in cambio dell’appoggio elettorale.

Ed in effetti, votando quasi certamente con il proporzionalissimo Consultellum, la possibilità che le alleanze post voto siano le più disparate sono altissime.

Nel frattempo il mite Pisapia c’è e manda segnali di moderazione se no lui se ne va.