Politica
Il prossimo governo? Lo decidono i senatori eletti nel centro

Carlo Calenda Presidente del Consiglio?
La legge elettorale è come sempre importantissima e in questi giorni è tornata di attualità la proposta di una legge di tipo proporzionale
Di Fabrizio Fratus, sociologo
Tutti se lo aspettavano da tempo, la guerra interna al Movimento 5 Stelle si combatteva alla luce del sole e il risultato è stato l' ennesima scissione. Questa volta, però, è Luigi di Maio a essersene andato con parlamentari e dirigenti territoriali.
La mossa di Luigi Di Maio ha una sua importanza che riguarda le prossime elezioni politiche: come abbiamo sentito più volte in queste settimane sarà il centro a determinare il futuro del prossimo governo e questo centro è sempre più vasto con molteplici partiti da Azione di Carlo Calenda a Coraggio Italia di GIovanni Toti passando per Matteo Renzi sino a Noi con l’Italia di Maurizio Lupi. Ecco ora arrivare anche il nuovo partito “Insieme per il futuro”.
Il leader di Azione ha spiegato con lucidità come un centro all’8% porterebbe a un governo differente da quello di Centrodestra a possibile guida di Giorgia Meloni. I numeri parlano chiaro e vedono il CDX tra il 44 e il 48 % con Fratelli d’Italia in costante crescita da tre anni.
Mancano oramai pochi mesi alle elezioni politiche e si possono già ipotizzare due situazioni: il campo largo di Enrico Letta ora si potrà attuare lasciando fuori il Movimento 5 Stelle di Conte, trovando un' alleanza con Carlo Calenda e Luigi di Maio e quindi andando a opporsi alla coalizione di centro-destra con una autorevolezza maggiore. Anche questa opzione, stando ai sondaggisti, non permetterà la vittoria al centrosinistra, ma consentirà di ottenere più senatori. Ecco allora il vero problema di Giorgia Meloni e un suo possibile governo: il Senato. I centristi sanno benissimo, e contano su questo, che senza i loro senatori il governo non potrà reggere: in totale saranno 200 i senatori eletti e se il centrodestra farà un ottimo risultato si può ipotizzare che eleggerà 110 senatori avendo quindi la maggioranza contro il 90 del centrosinistra.
Vanno poi aggiunti i senatori a vita che sono 7 e certamente sappiamo che non appoggeranno mai un governo con alla guida Giorgia Meloni o un rappresentante di Destra. La situazione allora sarebbe questa: centrodestra a 110 senatori e centrosinistra a 97. Va ricordato che l’elezione di 110 senatori sarebbe già un risultato molto improbabile, tanto che alcuni analisti credono che il risultato finale sarà di un 107 per il centrodestra e 93 per il centrosinistra. In una situazione come quella sopra descritta chi mai scommetterebbe nella durata di un esecutivo a guida FdI?
Nessuno, ed è facile comprendere il perché: molti degli eletti del centro, anche alla camera dei deputati, saranno scontenti e disponibili a promuovere un governo con ago della bilancia al centro tramite accordi con i centristi del campo avverso. Il Partito Democratico potrebbe mai dire di no a un governo con, per esempio, Carlo Calenda Presidente del Consiglio appoggiato da centristi eletti in Forza Italia o di costruiamo?
La legge elettorale è come sempre importantissima e in questi giorni è tornata di attualità la proposta di una legge di tipo proporzionale che garantirebbe una maggiore libertà ai partiti nel promuovere dopo le elezioni un governo centrista.
Ed ecco allora la seconda opzione a favore del centrodestra: se come tutti pensano sarà Giorgia Meloni a vincere con Fratelli d’Italia al 23/24% sarà importante, per lei, cercare di formare il suo primo governo tenendo conto di dare molta importanza ai capi partito del centro solitamente alleati con la Destra (Lupi e Toti per esempio) cercando di attrarre verso il governo nascente anche senatori eletti nelle file del centro-sinistra ma interessati a stare al governo (Renzi e Di Maio per esempio).
Nella sostanza dovrebbe capovolgere l’interesse dei centristi che guardano a sinistra. Un altro passaggio da fare dovrebbe essere quello di sedersi al tavolo con Giancarlo Giorgetti e accordarsi per un ruolo importante della Lega nel prossimo governo, anche la Lega ha un forte interesse a stare al governo come dimostrato in questi anni. Trovando un accordo con Lega e centristi si obbligherebbe anche Forza Italia al primo governo italiano a guida Giorgia Meloni. Fantasia politiche? Il problema è uno: blindare il senato.