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Politica
Stefàno (Pd): "Mes, parole Crimi stonate. Uniche risorse disponibili subito"

I soldi del Recovery Fund sono davvero a rischio come ha affermato il ministro Amendola?
"Il piano di rilancio Next Generation EU (750 miliardi di euro) dipende senza dubbio dall'approvazione all'unanimità di tutti e 27 gli Stati Membri (incluse ratifiche dei parlamenti nazionali) e dal consenso a maggioranza del Parlamento europeo. Solo una volta ottenuto questo, la Commissione potrà raccogliere le risorse necessarie emettendo obbligazioni europee sui mercati di capitali. Si spera che ciò sia possibile dalla primavera 2021. In parallelo le negoziazioni sono in corso e la Presidenza tedesca e il Parlamento europeo stanno spingendo per avere l'accordo sui programmi tra cui la Recovery e Resilience Facility entro fine anno".

Quali sono i Paesi 'nemici' dell'Italia o che comunque remano contro?
"Non parlerei di "Paesi nemici" perché non è questo lo spirito dell'Unione europea. Dopo l'accordo del Consiglio europeo di luglio, vi sono discussioni sul legame tra il rispetto dello stato di diritto e i fondi. Alcuni paesi come Ungheria e Polonia non accettano vincoli e minacciano il veto su Next Generation EU e il budget. Dall'altro lato, il Parlamento europeo - a ragione a mio avviso - insiste su questo punto e spinge per aumentare le risposte a favore di alcuni programmi quali Erasmus, Horizon Europe per la ricerca e InvestEU per gli investimenti. Penso che l'Italia possa giocare un ruolo di mediazione fondamentale insieme alla Presidenza tedesca".

Perché i progetti valgono solo 100 miliardi di euro e quindi nemmeno la metà di quanto spetta all'Italia? Di chi è la responsabilità?
"Non abbiamo ancora ricevuto e quindi letto i progetti del piano nazionale di rilancio e resilienza. Da quanto leggo credo che la scelta del governo sia quella di osservare la massima cautela puntando l'attenzione soprattutto sui sussidi a fondo perduto del Next Generation EU (Recovery Plan) in quanto il nostro Paese ha un debito pubblico elevato, specie dopo la crisi. Su questo urge un dibattito guardando alle cifre del bilancio pluriennali, ai bisogni del Paese ed a tutti i fondi disponibili inclusi prestiti Recovery, MES, fondi strutturali etc".

Il capo politico del M5S ha detto che il Mes è l''ultima spiaggia' e che 'non ci arriveremo mai'. E' davvero così?
"Ho ancora ben chiare le parole del Commissario europeo Paolo Gentiloni: sul nuovo MES sanitario non ci sono condizionalità nè il rischio Troika. Parlare di "ultima spiaggia" in un momento in cui in Europa si registra un riacuirsi della curva epidemica e, in Italia, sindaci e governatori regionali, che hanno il polso della situazione sanitaria libero da paraocchi o convincimenti ideologici, chiedono l'apertura immediata di accesso al MES, lo trovo veramente fuori luogo e stonato. Aggiungo, poi, che le risorse del MES sono le uniche a disponibilità immediata ed a costo pari quasi a zero. Questo è il tempo del buon senso e della ragione".

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