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Politica
Steve Bannon: "Roma è il centro politico del mondo"

Qualche giorno fa Steve Bannon, ex consigliere strategico del Presidente Usa Donald Trump ha fatto un blitz a Roma invitato dal Centro Studi Americano e dalla rivista Formiche e ha parlato della situazione politica italiana, ma non si è fermato lì.

Successivamente ha incontrato Matteo Salvini e i Cinque Stelle.

Bannon che è in giro per l’Europa ha continuato a parlare dell’Italia come di un “esperimento politico” che continua quello iniziato negli Usa con Donald Trump.

Per Bannon l’Italia è divenuta il “centro della politica mondiale” per l’inedito esperimento dell’unione di due populismi quello della Lega e quello dei Cinque Stelle che hanno costituito finalmente una maggioranza di governo.

Bannon ha dichiarato che se si fosse fatto un governo tecnico del Presidente, cioè quello con Cottarelli premier, sarebbe stato un vero tradimento del voto popolare.

La presenza di Bannon in Europa in generale, ma anche in Italia (non è la prima volta che viene) sta a significare che il modello Trump trova riscontro anche dalle nostre parte andando a saldare idealmente un fronte “populista” che ormai va dalla U.K. della Brexit, alla Francia con Marine Le Pen, alla Germania, all’Austria, all’ Ungheria e giunge fino alla Russia di Vladimir Putin.

In una intervista Bannon ha dichiarato che Roma è il “centro del mondo” e per questo è spesso nella Capitale italiana ed ha paragonato il governo giallo-verde ad un inedito mix tra una componente di sinistra, i grillini che identifica un po’ con Bernie Sanders senatore di sinistra Usa e la destra populista.

Per Bannon i populismi mondiali sono nati con la crisi economica del 2008 che ha svuotato le tasche della gente a favore dell’élite.

In questo arco mondiale non mancano però le tensioni: ad esempio il rapporto tra Trump e Putin non è ben chiaro nel senso che i due sono formalmente “amici”, ma poi praticamente devono difendere gli interessi delle loro nazioni.

E forse in questo senso si sta ridisegnando un nuovo ordine mondiale caratterizzato non più dalla tradizionale divisione tra “destra” e “sinistra” quanto tra “popolo” ed “élite” identificandosi la prima con la classe media e proletaria e la seconda con la grande finanza mondiale sorretta inopinatamente dai democratici.

Proprio ieri George Soros ha lanciato l’ennesimo attacco all’Italia e specificatamente a Matteo Salvini e alla Lega dichiarando che il leader leghista è finanziato in rubli. È stato prontamente smentito. Ma le sparate di Berlino e Parigi, sorretti da giornali complottisti nostrani come La Repubblica, ridisegnano una preoccupazione nell’asse europeo dell’élite finanziarie e burocratiche di Bruxelles. Buon segno. Si vede che si è nella direzione giusta.

Ne avevamo giusto parlato ieri:

https://www.affaritaliani.it/politica/george-soros-inganna-gli-italiani-543740.html

Soros non è nuovo in ingerenze nella politica del nostro Paese e rappresenta l’enorme interesse economico finanziario di quelle Élite fintamente democratiche ma legate al grande capitale mondiale.

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