Stop ai doppi stipendi dei ministri
Scatta per tutti i ministri e i sottosegretari di Stato il divieto di cumulo tra stipendio pubblico-indennita' integrativa speciale e indennita' parlamentare. Lo prevede una circolare della Ragioneria generale dello Stato in cui si ricorda che il divieto di cumulo vale dal 20 luglio anche per i membri del governo non parlamentari, salva la possibilita' di optare. La circolare ricorda che lo stop al doppio stipendio di ministri e sottosegretari e' stato stabilito dal decreto legge del 21 maggio scorso convertito nella legge 85 del 18 luglio scorso. Tale decreto, sottolinea la Rgs, "ha disposto che i componenti del Parlamento che assumono le funzioni di membri del governo non possono cumulare il trattamento previsto dall'articolo 2 della legge 212/1952(stipendio e indennita' integrativa speciale spettante a ministri e sottosegretari di Stato) con l'indennita' parlamentare di cui alla legge 1261 del 1965 ovvero con il trattamento economico in godimento per il quale abbiamo eventualmente optato, in quanto dipendenti pubblici" ai sensi dell'articolo 68 del decreto legislativo 165 del 2001. In sede di conversione del decreto, ricorda la Ragioneria, il divieto di cumulo e' stato esteso anche ai componenti del governo non parlamentari. Tali figure non possono quindi cumulare il trattamento previsto dalle legge 212 del 1952 ne' con l'indennita' prevista dalla legge 418 del 1999 ne' con il trattamento per cui abbiano eventualmente optato, se dipendenti pubblici". Di conseguenza, chiarisce la Rgs, lo stipendio e l'indennita' da ministro e sottosegretario vanno sospesi con decorrenza 22 maggio (data di entrata in vigore del dl 54 del 2013) per i membri del governo parlamentari e con decorrenza 20 luglio (data di entrata in vigore della legge di conversione 85 del 2013) per quelli non parlamentari, salva per gli interessati la possibilita' di optare. La circolare ricorda inoltre che per i membri del governo non parlamentari l'indennita' lorda rideterminata dal 1 gennaio e' di 9.566,39 euro.