Terremoto, "la fiducia in Renzi cresce di 1-3 punti". Parla il sondaggista
Sisma, "è stato tenuto un profilo basso, operativo e da Protezione Civile"
Quali ripercussioni avrà la tragedia del terremoto nel Centro Italia sul quadro politico? "Certamente rafforza il presidente del Consiglio e il governo", spiega ad Affaritaliani.it il sondaggista Alessandro Amadori, semiologo e vice-presidente dell'Istituto Piepoli. "Senza entrare direttamente sulle intenzioni di voto, che non è il caso, posso affermare con un certo grado di sicurezza che il sisma incrementa la fiducia da uno a tre punti nel premier e nell'esecutivo. Due sono i motivi. Il primo è che si tratta di un riflesso naturale: ogni volta che c'è una tragedia, e questo accade in tutto il mondo, il Paese si stringe intorno al comandante in capo, esattamente come ha scritto Sallusti con quel titolo de Il Giornale, 'forza italiani' e 'forza Renzi'. Il secondo motivo per cui cresce la fiducia nel governo è che la macchina dei soccorsi ha funzionato bene. Il premier è stato zitto per qualche ora e poi ha tenuto una conferenza stampa basata su progetti e fatti. E' stato operativo e ha agito con professionalità, come del resto anche gli altri ministri. Diciamo che la gestione dell'emergenza è stata di tipo europeo più che latino. E' stato tenuto un profilo basso, operativo e da Protezione Civile. L'insieme di questi fattori fa aumentare la fiducia in Renzi e nell'esecutivo", afferma Amadori.
Tutto ciò, che conseguenze avrà sul referendum istituzionale? "In questa tragica occasione l'Italia ha dimostrato che vive di inerzia e che fatica a rompere gli schemi consolidati, è l'ennesima prova che il nostro Paese è fermo. L'intero territorio nazionale poteva essere messo in sicurezza già da molti anni. E quindi, in questo contesto, viene premiato e diventa più credibile e chi dice 'diamoci una mossa e cambiamo le cose'. Pertanto e viste queste considerazioni, seppur indirettamente, la tragedia del terremoto tonifica il fronte del sì al referendum istituzionale".