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Politica
Terzo Polo, cambia tutto dopo il voto. Alleanza con Bonaccini leader del Pd
Stefano Bonaccini, Carlo Calenda e Matteo Renzi

Le elezioni regionali hanno fatto tramontare l'idea e il progetto di un centro autonomo


Letizia Moratti è stata abbastanza criptica ma anche abbastanza chiara nel commentare il disastro elettorale in Lombardia del Terzo Polo. "Ora aspettiamo di vedere e capire che cosa accadrà al congresso del Partito democratico, un passaggio importante per i futuri equilibri politici". Parole che celano il progetto futuro dell'alleanza Azione-Italia Viva, uscita con le ossa rotte da questa tornata elettorale regionale. Male in Lombardia e malissimo nel Lazio. L'obiettivo ora è quello di arrivare alla vittoria di Stefano Bonaccini, che ha un profilo moderato e riformista, per poi costruire un'alternativa col tempo alla destra di Giorgia Meloni e Matteo Salvini abbandonando i 5 Stelle e la bicicletta Sinistra Italiana-Verdi (AVS).

Qualche settimana fa il Terzo Polo puntava su Elly Schlein per sperare in una scissione verso il centro da parte di Base Riformista. Ora è tutto cambiato. Lo spazio al centro non va oltre il 10% e non basta per impedire la vittoria di uno dei due poli (il Centrodestra in particolare) ed essere l'ago della bilancia. Ora l'obiettivo è arrivare al successo chiaro, netto e forte di Bonaccini per costruire un'alleanza di Centrosinistra, magari (anzi probabilmente) insieme anche a Più Europa. Scontato, da parte del Pd, che questo scenario potrà portare a qualche fuoriuscita verso sinistra, ma la strada ormai è segnata. Il voto ha mostrato - come ha scritto ieri Affaritaliani.it - che serve un Pd "normale" che si occupi dei problemi concreti delle persone e che metta al centro i diritti sociali prima di quelli civili.

E i numeri dimostrano, tanto in Lombardia quanto nel Lazio, che nonostante le divisioni e le polemiche il Pd resta il punto di riferimento dell'opposizione, soprattutto nelle grandi città come Roma e Milano. Lo scenario da ieri è cambiato radicalmente, tramonta l'idea di un centro alternativo a destra e sinistra e, col tempo e step by step, il piano è quello di costruire e organizzare un'alternativa di Centrosinistra, europeista, moderata e non urlata. Se vince Bonaccini, quindi, si va verso la costruzione di un rassemblement con Azione-Italia Viva, in cui Moratti avrà un ruolo, e Più Europa. Mollando così Giuseppe Conte e il suo M5S uscito con le ossa rotte dalle urne ma mollando anche Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Un progetto non facile ma da costruire lentamente, tanto il governo è uscito rafforzato è l'unica che certamente non manca al Centrosinistra riformista e moderato di Bonaccini è il tempo.

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