Unioni civili, vescovi contro il governo Renzi - Affaritaliani.it

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Unioni civili, vescovi contro il governo Renzi

"Ho chiesto di iniziare a discutere la proposta Cirinnà martedì e chiuderla giovedì, è il Pd che non vuole, quindi le loro sono chiacchiere". Gianluca Castaldi, capogruppo M5s al Senato, risponde così al governo che hanno chiesto il sostegno pentastellato alla legge sulle Unioni civili

"Noi - aggiunge Castaldi - siamo per i diritti, lo abbiamo detto in aula mille volte, siamo per le unioni civili quindi ci troveremo nelle condizioni di fare il bene delle persone che aspettano da 20-30 anni". "Il dialogo - continua - si apre con le persone perbene e serie, noi dialoghi con il Pd non ne facciamo, ma sui temi sì, se c'è un tema che condividiamo lo abbiamo sempre fatto. Però per dialogare, dall'altra parte deve esserci una persona onesta e seria e in questo caso non c'è".

Dal canto suo, Debora Serracchiani, vicesegretario nazionale del Pd, ha affermato al convegno ReteDem 'Annodiamo!' al Teatro Elfo Puccini di Milano: "La condivisione e la discussione devono portare alle decisioni, e questa responsabilità deve essere riconosciuta. Abbiamo introdotto il divorzio breve, stiamo provando a fare le unioni civili con quel compromesso che non è neanche il mio, io sono assolutamente favorevole ai matrimoni, ce lo siamo detti tante volte, ho cercato di portare questo mio pensiero, dopodiché l'idea del mio partito è legata al testo della Cirinnà, e lo condivido e lo condividerò, quindi dobbiamo farlo, dobbiamo approvarlo".

Sulla questione interviene anche monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, ospite al programma di Lucia Annunziata In Mezz'ora: "Non sono la persona più adatta a giudicare quello che sta facendo Renzi, perché non ho fonti dirette: per alcuni è come il Messia, per altri è l'anti Cristo. Il problema della famiglia, fatta di padre, madre e figli, che può assicurare continuità e futuro alla società non è un problema della Chiesa. E' una realtà che riguarda soprattutto la società. Io come credente e come cittadino, gradirei che si mettesse in atto quello che l'articolo 29 della Costituzione dice a proposito della famiglia". Sulla Cirinnà si pronuncia: "Io spero che il parlamentare non abbia bisogno del giogo del prete. Spero che si riesca ad avere con chiarezza un'attenzione alla famiglia, fatta di padre, madre e figli e che il governo stesso sia attento anche ad altre realtà che hanno bisogno di essere accompagnate. Chiedo che la politica non sia strabica. Non si può pensare a un governo che sta investendo tantissime energie per queste forme di unioni particolari e di fatto sta mettendo all'angolo la famiglia tradizionale che deve essere un pilastro della società".

Posizioni ben più dure sono prese dall’esponente di Ncd Fabrizio Cicchitto, che denuncia apertamente gli "opposti estremismi che si sono manifestati in questa vicenda cosi delicata" e sostiene: "L'esplicito contrasto sul tema delle Unioni civili dimostra che l'Ncd non è per nulla subalterno al Pd. Ciò detto, il fatto che esso non è oggetto di intese di governo non giustifica né le posizioni velleitariamente ricattatorie di chi avendo elevate responsabilità di governo afferma che ricercherà altre maggioranze, né quelle di chi nell'Udc parla addirittura di crisi di governo".

Per Cicchitto, infatti, "la senatrice Cirinnà non ha svolto la funzione di mediazione che una relatrice dovrebbe svolgere", mentre "ad alcuni amici dell'Ncd va invece detto che l'eccesso di ostruzionismo in Commissione non ha favorito un dibattito sul merito nel quale potevano emergere anche le posizioni di chi nel Pd non condivide il fanatismo della Cirinnà e ha dato la falsa impressione che l'Ncd sia contrario a una legge sulle Unioni civili in quanto tale. Mentre invece finora si è arrivati ad un consenso che riguarda una larga parte della legge. Infine se si affronta in modo non ideologico anche la questione delle adozioni, esistono più vie d'uscita nel merito, sia attraverso l'ipotesi dell'affido, sia attraverso un'altra ipotesi che ci riserviamo di avanzare non adesso perché oggi tutto vien bruciato dagli opposti estremismi ma a gennaio quando si discuterà sul merito in Senato in modo aperto e libero. A proposito di libertà - conclude Cicchitto - è bene che sulla materia ci sia la più ampia libertà di coscienza".