Urso (FdI): "Politica estera di avvicinamento alla Cina pericolosa" - Affaritaliani.it

Politica

Urso (FdI): "Politica estera di avvicinamento alla Cina pericolosa"

di Vincenzo Caccioppoli

L'intervista

 

 

 

“Grande opportunità per le nostre imprese” con queste parole il ministro Di Maio aveva salutato la fimra del memorandum di intesa con la Cina sulla cosiddetta “via della seta”. A distanza di pochi mesi e senza contare il chiaro impatto della pandemia sul commercio internazionale, a guardare i dati della bilancia commerciale del 2019, non è certo esagerato definire questa affermazione un pochino azzardata. Per la prima volta dal 2001 ee cioè da quando la Cina è entrata nel WTO, infatti, lo scorso anno il nostro export verso la Cina è calato rispetto all'anno precedente. 9,4 miliardi di euro contro i 9,6 del 2018, mentre l'import è aumentato dai 22,9 del 2018 ai 24,2 miliardi del 2019. Ne abbiamo parlato con il sentore Adolfo Urso di Fratelli d'Italia della commissione esteri del Senato e vicepresidente del Copasir.

 

Senatore ieri c'è stata una audizione del Copasir con Banca d'Italia e ISVAS puo dirci qualcosa a proposito

 

Abbiamo deciso di non fare nessuna valutazione di concerto con altri membri del comitato fino a Martedi quando ci sarà prossima audizione. Ma come detto nei giorni scorsi sono tante le questioni sul tavolo, sulle quali il Copasir e il governo devono vigilare e che vanno dalla difesa del patrimonio industriale, minacciato dalle concorrenti straniere, o il tema delle credito alle imprese che potrebbe essere influenzato dalla forte presenza di colossi stranieri come Deutsche Bank in grave crisi , fino ai necessari approfondimenti sulla questione della App immuni e degli interessi cinesi nella societa che la realizza.

 

Quindi voi di Fratelli di Italia guardate con sospetto all'avvicinamento del governo alla Cina?

 

Io sono solito distinguere fra alleati e partner. Gli alleati sono quelli con cui io condivido i valori di fondo, che sono quelli della libertà della persona del rispetto dei principi democratici. I partner sono quelli con cui posso fare degli accordi di reciproca convenienza. La nostra sfera di influenza è sempre stata quella atlantica. Persino un partito  di destra come il vecchio Msi  aveva sempre rispettato gli accordi con gli alleati atlantici. Non so se  la Cina possa ritenersi comunque un partner affidabile, e mi riferisco al loro controllo sulla tecnolgia 5G o appunto al loro progetto di espansione di influenza attraverso gli accordi della via della seta. Le faccio solo un esempio che riguarda il grande finanziamento che la Cina ha fatto sulla linea ad alta velocita che collega Bucarest con Budapest che certo non è vantaggioso per noi.

 

Senza contare che come anche lei ha denunciato l'export cinese per la prima volta dal 2001 lo scorso anno è calato, malgrado il governo avesse detto che gli accordi con la Cina avrebbero aperto grandi opportunità per le nostre imprese

 

Certo. Perchè il concetto del mercato cinese è profondamento mutato. Da mercato di sbocco la Cina è diventato un grande paese produttore e poi gli accordi firmati dal Governo si riferivano a grandi opere infrastrutturali e investimenti esteri ad esse collegate. Quello che invece bisogna sottolineare che mentre l'export verso la Cina e la Turchia è calato, è salito del 7% quello verso gli Usa.

 

Ora poi con lo scoppio della pandemia molte nubi si addensano sul ruolo della Cina nella gestione della epidemia e sui modi in cui starebbe influenzando l'opinione pubblica su sue presunte colpe o responsabilità

 

Certo basta vedere cosa hanno fatto la settimana scorsa con il rapporto della commissione europea proprio sulla presunta disinformazione cinese, che è stato modificato su pressione del governo cinese. Senza contare che sembra che agenti cinesi stiano cercando di influenzare allo stesso modo ministri e istituzioni tedesche per bloccare o mitigare eventuali atteggiamneti troppo critici da parte della Germania. Non vorrei che la stessa cosa potesse accadere con il nostro paese, che non a caso al contrario per esempio di Usa , Australia, Giappone, India, non ha ancora mosso nessuna rimostranza contro la Cina per la gestione della diffusione di questa pandemia.

 

Cosa pensa di chi dice che il nostro paese insomma potrebbe essere centrale nello scacchiere mondiale che vede contrapposte Cina e Usa.

 

Sicuramente il nostro paese potrebbe essere un paese di “frontiera” sia per la sua posizione strategica che per la sua storia. Ma quando si riveste questo ruolo, due sono le possibili conseguenze, La prima quella in cui si è consapevoli con spirito unito di questo ruolo centrale e quindi si diventa più forti. Il secondo quello in cui ci si presenta nvece incerti e disuniti e allora si diventa degli strumenti in mano di altri.

 

@vinciketchup