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Politica

Il Pd non e' ancora guarito dal male del correntismo. Lo ha sottolineato Walter Veltroni, intervistato a Rainews 24 nel sesto compleanno del Pd. "Speravo in un partito aperto, senza correnti", ha premssso, "l'operazione all'inizio funziono' poi ci fu un soprassalto di vecchi istinti e vecchie appartenenze, di coloro che forse non ci aveva mai creduto fino in fondo e che cominciarono a segare l'albero del Pd". "E credo che questo problema non sia mai risolto, con il correntismo" che ancora c'e', ha aggiunto.

GOVERNO - "La bonta' dei governi per un italiano e' dato dalla qualita' di quello che fa, non dal fatto che esista perche' e' una logica da prima Repubblica, quando si facevano i governi balneari". Lo ha detto Walter Veltroni, intervistato a Rainews 24. " Questo governo nato dalle condizioni rocambolesche, e anche da un fallimento politico della sinistra, deve fare alcune cose", ha sottolineato, "deve fronteggiare la crisi economica e serve la misura sul cuneo fiscale. Secondo, deve garantire la riforma della legge elettorale e una nuova base istituzionale". "Se il governo fa queste cose, e' bene che le faccia La misurazione della durata e della qualita' di un governo e' strettamente legata alle sue azioni", ha insistito.

CARCERI - Walter Veltroni ha condiviso le perplessita' di Matteo Renzi sull'amnistia come soluzione del problema del sovraffollamento carcerario. "Nella sua lettera il presidente Napolitano indica tutta una serie di provvedimenti, solo alla fine l'amnistia", ha ricordato l'ex segretario del Pd a Rainews 24 commentando le parole di ieri di Matteo Renzi. "Credo che Matteo abbia voluto dire una cosa ragionevole, non possiamo affrontare la questione solo come amnistia e indulto come fece il governo Prodi perche' dopo sei anni siamo da capo a dodici. Un provvedimento d'emergenza potra' anche rendersi necessario di fronte alle sanzioni Ue, ma prima facciamo altri interventi", ha chiesto.

Walter Veltroni e' tornato ad assicurare che non solo non fu sua responsabilita' la caduta del governo Prodi nel 2008, ma anzi cerco' di tutelare quell'esecutivo anche a costo di non fare nel Pd la 'rottamazione' che avrebbe voluto. "Io non potevo cambiare gli interpreti, se lo avessi fatto sarebbe caduto il governo Prodi", ha spiegato l'ex segretario del Pd a Rainews24. "Il governo Prodi e' caduto per la compravendita dei senatori, perche' logorato da certe posizioni estremiste, per una certa perdita di consenso, per Mastella poi passato al Pdl", ha ricordato. "Io me lo sono chiesto se qualcosa che ho fatto potesse avere contribuito, ma mi sono risposto di no", ha insistito, "quando nacque il Pd cercai di tenere tutti dentro proprio per salvaguardare il governo Prodi che aveva delle basi cosi' fragili che se avessi detto questo si' o no sarebbe venuto giu' tutto".

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