Renzi su Verdini non dice la verità - Affaritaliani.it

Politica

Renzi su Verdini non dice la verità


Di Adriana Santacroce


Bisogna ammettere che costringere Renzi a rispondere alle domande e a non dire quello che vuole lui è difficile. Ha un'ottima dialettica e la prontezza di tirare fuori i dati giusti al momento giusto per sviare l'attenzione dal fulcro della domanda che gli viene fatta e far dimenticare cosa voleva sapere davvero chi lo sta incalzando. Ieri Lucia Annunziata è stata bravissima, durante la sua 'In mezz'ora', a non farlo deviare dai punti più spinosi. Tranne una volta. Quando la conduttrice gli ha chiesto dei rapporti con Denis Verdini. Che sta fornendo al Governo i numeri necessari per le riforme.

La questione non è Verdini che vota le riforme, ha risposto Renzi. Ma Forza Italia che non le vota più. E su questo ha assolutamente ragione. Il Patto del Nazareno era un accordo definito. Se una parte del Centrodestra ha cambiato idea non è colpa di Verdini. Ma non solo. Questo è un governo di coalizione. C'è l'NCD al governo con il PD. Non è un'anomalia avere alleati non di sinistra. È nella natura del governo stesso. E fin qui Renzi ha ragione. Certo. Ma la sua riposta, certamente corretta, nasconde un inganno. 

Il malumore di una buona fetta del PD per l'accordo con Verdini non deriva dal fatto che Verdini è uno di Destra, lo sanno anche i sassi. Renzi offende la l'intelligenza di tutti se pensa di liquidare così la faccenda. Nessuno se la prende con Alfano o la Lorenzin. Nemmeno con il tanto bistrattato Lupi. Ufficialmente dichiarati di centrodestra.

Su Verdini c'è molto altro. Ieri girava su Twitter la prima pagina di un numero dell'Unità del 2010. Con i faccioni di Cosentino e Verdini e il titolo 'Gli indecenti'. Passare da quel titolo, che si riferiva al salvataggio di Cosentino alla Camera, al bisogno dei voti di Verdini è indigesto a chiunque sia dotato di buonsenso e memoria. Quello che 'non è il mostro di Lochenss', come dice il premier, è coinvolto in 5 processi. E il caso più eclatante è quello del Credito cooperativo fiorentino, dove Verdini è a processo per truffa e bancarotta. Ora, va bene anche essere garantisti, ma affidare le riforme di questo Paese a un manipolo di parlamentari assoldati da quest'uomo forse meriterebbe una spiegazione da parte del premier. Anche perché è di ieri la notizia che lo stesso Verdini è pronto a votare col governo anche la riforma della Giustizia.

Se Renzi si sente tranquillo perché, in fondo, il suo amico toscano non è stato mai condannato, che problema ha a rispondere alle domande su Verdini? Lo dica. Dica che crede alla sua onestà e che ha fiducia nella magistratura. Che ciascun imputato è innocente fino a quando non sopraggiunge una condanna. Almeno non avremo il sospetto che, eludendo la domanda, voglia sviarci dalla verità. Ovvero che quello è un alleato scomodo e poco specchiato. Che probabilmente non piace per nulla al suo amico Raffaele Cantone che indaga sulla corruzione. (A proposito, su questo a che punto siamo?) Ma che i suoi voti servono a tenere per il collo la sua minoranza. E chissene frega se nel 2010 era un indecente. In fondo anche Letta doveva stare sereno.

@AdriSantacroce