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AdP, Di Paola cita per danni Emiliano. Il Sindaco: ‘Ingordo e finto mecenate’

Bari – Mimmo Di Paola cita per danni Michele Emiliano. Ancora lontano l’epilogo del fuoco incrociato tra il primo cittadino uscente e il candidato alla successione ufficializzato da Forza Italia: “Nonostante si sia resa evidente la falsità delle sue dichiarazioni, anche in ragione della circostanza che il verbale dell'assemblea del 23.4. 2007 risulta essere stato redatto con atto notarile, persiste nel suo atteggiamento inqualificabile e comunque surrettizio finalizzato a ledere  un' immagine costruita, con innegabili risultati, con il lavoro ed il sacrificio di tanti anni”, invia il manager all’indirizzo dell’inquilino di Palazzo di Città. Ed annuncia la richiesta di 1 milione di euro di risarcimento per danni, da devolvere alle famiglie bisognose.

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Sul tavolo le accuse lanciate in conferenza stampa sugli emolumenti percepiti dall’ingegnere come Safety accountable manager, ovvero responsabile della sicurezza degli scali, secondo il Sindaco “percepiti indebitamente e grazie ad un meccanismo che costituisce reato”, mettendo sotto i riflettori anche l’utilizzo di una scorta personale a spese di Aeroporti di Puglia. “Menzogne”, ha scandito il diretto interessato, “vuol farmi pagare l’essere una scomoda pietra di paragone”, precisando di aver agito nella massima trasparenza e alla presenza dei soci e di un notaio, durante la sigla di ogni accordo economico. “Non sono né un furbo né un arraffone”, ha replicato davanti ai giornalisti, parlando delle minacce ricevute in passato e della protezione imposta successivamente e messa a bilancio. Emiliano non ci sta e torna sulla quadruplicazione dei compensi, convinto della voluta mancata chiarezza nelle carte che accordavano il disco verde: “Altrimenti il verbale avrebbe dovuto contenere con chiarezza le parole ‘per ciascuno dei 4 aeroporti’ dopo la cifra scritta a lettere "Euro settantamila annui".

E promette battaglia: “L'avido Di Paola, dopo la quadruplicazione dello stipendio in Adp, vuole da me 1milione € di danni. Sono la sua ultima risorsa economica”, si lascia sfuggire sui social, rincarando poi: “Sto facendo giustizia di un ingordo che voleva passare per mecenate, un sindaco deve vivere la sofferenza di un popolo, non può essere un miliardario egoista”. Infine, l’affondo: “Non vedo l'ora di andare in tribunale con l'avido Di Paola, chissà se poi lo faranno uscire”.

(a.bucci1@libero.it)

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