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Congresso Pd, garanti: “Nessuna anomalia” ma resta la tensione. Bari al gran finale
Bari – “Chi fa accuse deve avere il coraggio di entrare nel dettaglio”, commenta Loredana Legrottaglie nel fuoco incrociato delle polemiche sul Congresso democratico. La presidente della commissione regionale di garanzia prova a sminare il terreno dichiarando di “non aver registrato anomalie o irregolarità, nè di aver ricevuto denunce”, alla vigilia del voto che oggi dovrebbe eleggere anche il segretario provinciale di Terra di Bari dopo quelli di Taranto, Foggia, Brindisi e Bat, oltre alla nuova guida cittadina nella città del Barocco, ma le fiamme sono ancora alte. Tanto che fino all’ultimo rischiavano di saltare le urne per la successione ad Anna Tamborrino nel capoluogo e, secondo più di qualcuno, a traballare sarebbe stata anche la conta sulla federazione.
 
 
Non ci sono le condizioni di reale emergenza segnalate”, aveva rassicurato, già qualche settimana fa dalle colonne di Affari Puglia, la responsabile enti locali del partito e non esclude che l’impennata di adesioni “oltre che fisiologica in una fase congressuale”, sia dovuta anche all’“avvicinamento al Pd di molti moderati” entusiasmati dalla candidatura dell’inquilino di Palazzo Vecchio. Inoltre “ci sono alcuni ex dirigenti Udc che hanno cambiato tessera” e comunque si resterebbe “vicini ai livelli del congresso del 2009”. Basterà a placare gli animi? A stretto giro dalla lettera del numero uno pugliese Sergio Blasi al presidente nazionale della commissione, Luigi Berlinguer, a rilanciare è lo stesso capogruppo in Via Capruzzi, Pino Romano, che guarda al day after e propone di passare l’intera platea degli iscritti al vaglio del Codice etico da parte degli organi preposti, pronto a tirare dritto fino alla consegna degli elenchi alla magistratura, in caso di dubbi o irregolarità.
 
 
Intanto riflettori puntati sulle partite più imminenti, non senza la stilettata di un renziano di lungo corso come il tranese Fabrizio Ferrante. “Chi sostiene Matteo Renzi deve giocare pulito, altrimenti vuol dire che ha sbagliato candidato”, chiosa, in seguito all' autocritica sul tesseramento: “Questi comportamenti censurabili riguardano anche gruppi convertiti a sostegno del mio candidato segretario”. Massima allerta, quindi. In primis a Bari, dove le accuse in fatto di disorganizzazione e iscrizioni dopate hanno lambito addirittura la segretaria uscente, contemporaneamente candidata alla riconferma e commissario del circolo Picone-Poggiofranco. Sul match provinciale, invece, poche certezze: da una parte il renziano Ubaldo Pagano, appoggiato da Michele Emiliano e dai Popolari di Grassi e Monno, dall’altra l’uscente Vito Antonacci, sostenuto dall’ex Cgil Mario Loizzo e sul quale potrebbero convergere i voti di buona parte dei Gd, ufficialmente non schierati. Outsider dalle chances risicate, Adalisa Campanelli, lanciata in extremis dalla coppia Minervini-Lavarra.  E la tensione è già alta.
 
(a.bucci1@libero.it)
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