Copertino, il vigneto
sulle mura del Castello
Nel Salento, terra del vino per antonomasia, le viti crescono anche sul castello. Accade a Copertino, in provincia di Lecce, in seno al progetto “Vitigno sul Castello” frutto della collaborazione tra la cantina “Cuperinum”, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Lecce, Brindisi e Taranto e la Direzione del Castello di Copertino.
Il progetto, la cui location di realizzazione è appunto il castello angioino del Comune leccese, e che è stato illustrato proprio tra le mura della fortezza, ha voluto rifarsi all’antico passato locale, alla luce di quanto riportato negli archivi storici del paese.

“Numerosi documenti – spiega Giuseppe Pizzolante Leuzzi, enologo della Cantina - testimoniano come le parti alte dei bastioni, delle mura e dei camminamenti del castello, in passato erano utilizzate come giardini pensili e coltivate a vigneto e uliveto. Nel 2013 abbiamo proposto il tutto al direttore del castello e al sovrintendente, i quali hanno accolto e approvato l’idea con grande entusiasmo. Si tratta di un progetto unico e originale che non ha precedenti né in Italia né all’estero”.
Il vigneto, posto sui bastioni, è stato impiantato nell’aprile di quest’anno con un sistema di allevamento alla pugliese. I filari sono disposti secondo lo schema quinconce (formando disegni geometrici di forma romboidale), dove le singole piante fanno parte di un sistema costituito dall’insieme del vigneto e dalle relazioni che intercorrono tra le viti. La varietà prescelta è quella del Negroamaro Cannellino, antica e squisitamente salentina, di cui sono state utilizzate circa 120 piante. L’attesa, adesso, è tutta rivolta alla prima vendemmia dell’uva del castello, che tra qualche anno consentirà di bere il primo vino frutto del progetto.
Della positività dell’idea, che coniuga arte, turismo, paesaggio e cultura locali, è pienamente convinta anche Sandrina Schito, sindaco di Copertino: “Se cultura e coltura hanno la stessa radice etimologica – ha dichiarato – significa che è proprio su questa connessione che dobbiamo continuare a lavorare per valorizzare la nostra città, il territorio, i produttori e i prodotti di qualità”. Secondo le fonti storiche oggi rinvenibili, un tale utilizzo delle mura e delle altre strutture del castello copertinese avveniva a cavallo tra il ‘700 e l’800.