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Si direbbe un rituale, per una vera e propria esecuzione. Secondo i militari del Nucleo investigativo e della Scientifica, alla vittima  -giàramortita -  è stato inferto prima un colpo alla tempia, per poi essere sgozzato. Proseguono le intricate indagini sull’omicidio del pensionato 64enne, Pietro Palena: il corpo della vittima era stato trovato nella nei pressi di Monte Sant'Angelo, sul Gargano, all’interno di un casolare abbandonato, con una profonda ferita alla testa.

Un puzzle non di facile lettura quello prospettatosi agli occhi degli investigatori. Apparentemente, infatti, la vittima non aveva alcun “nemico” o ambigua storia alle spalle: Palena, infatti,  era un uomo dalla vita semplice e dedito alla famiglia – aveva 3 figli - e alla preghiera, come evidenziato dalla costante frequentazione dei Testimoni di Geova.

Pochi gli indizi, per ora, trovati: la vittima quasi sicuramente avrebbe provato a difendersi, come testimoniato dalla ferita sul volto. Teatro dell’omicidio, stando alla scena del crimine ed al masso ricoperto di sangue rinvenuto vicino al corpo della vittima, proprio il casolare abbandonato. A pochi metri dal cadavere, gli investigatori hanno anche ritrovato i resti della Hyundai Accent del pensionato, completamente bruciata.

Gli inquirenti ad oggi non escludono alcun pista, neanche quella della criminalità organizzata garganica. Ma recentemente la scoperta di rituali fatali, relativi ad altri casi di non facile soluzione, ha spesso ricondotto le ipotesi su ben altri binari. Le indagini sono coordinate dal pm della Procura di Foggia, Laura Guidotti.

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