Giunta, delusione Sel: “Ma niente strappi sulle poltrone”
Bari – “In questa Giunta non c’è alcuna diretta espressione di Sel, è una buona squadra ma non nascondo una comprensibile delusione”. Il segretario regionale dei vendoliani, Gano Cataldo, non dribbla i malumori sul nuovo esecutivo di Antonio Decaro ma disinnesca le mine sul terreno e allontana lo spettro di sgambetti o barricate: “Niente strappi – chiarisce – non rompiamo sulle poltrone. Stare nel governo cittadino sarebbe stato, invece, un segnale di corresponsabilità e compartecipazione e avremmo voluto farlo attraverso una nostra rappresentanza politica”, spiega ad Affari.
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E invece è andata diversamente. A poco è servita l’indicazione unitaria della pattuglia rossa a favore di Pierluigi Introna, inizialmente dato addirittura come possibile vicesindaco. Il primo cittadino ha designato alle Culture Silvio Maselli, senz’altro figura di spicco di quella “Puglia Migliore” che aveva permesso a Nichi Vendola di scalare il civico 33 di Lungomare Nazario Sauro e aveva condotto il neo assessore alla guida della film commission, ma non quanto basta perchè gli si affidasse la nomination per l’unico slot a disposizione del partito.

Il presunto lasciapassare del Rivoluzionario Gentile? “Sono convinto che il Sindaco abbia scelto Maselli per le indiscusse capacità ed è una grande vittoria che torni ad esistere un assessorato alla Cultura, dopo lungo tempo in cui questa carica rischiava di diventare solo un modo per parlare attorno al Petruzzelli”, evita le polemiche Cataldo. Non risparmiando, però, una stilettata sul caso specifico: “Siccome si è precisato che non si trattasse di obiezioni personali su Introna, o l’obiezione è su Sinistra e Libertà oppure siamo stati trattati come un piccolo partito, magari per il timore di uno sbilanciamento a sinistra del team, e questo lascia amarezza”.
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Intanto, da Palazzo di Città corrono ai ripari anche sulla presunta incompatibilità del vicesindaco Angela Partipilo, il cui ruolo di segretario generale della Camera di Commercio, oltre che a capo di Union Camere potrebbe configgere con le norme in materia di anticorruzione. Una nota ufficiale chiarisce che le eventuali condizioni di incompatibilità riguarderebbero il suo incarico professionale, in quanto dirigente di un altro ente della PA, e non la carica di assessore a Bilancio e Partecipate con la quale è entrata nel governo cittadino. “Pertanto, è l’ente di provenienza che dovrebbe verificare l’eventuale incompatibilità” e l’interessata ha “prontamente inviato una richiesta di verifica sull'eventuale situazione di incompatibilità all'Unioncamere nazionale”. E dall’opposizione gettano l’amo per chiedere la presidenza del Consiglio…
(a.bucci1@libero.it)