Ilva/ Si scioglie consiglio provinciale dopo la bufera giudiziaria
Si e' sciolto oggi il consiglio provinciale di Taranto dopo la bufera giudiziaria che il 15 maggio ha travolto l'ente con l'arresto, per concussione in una vicenda legata all'Ilva, del presidente Gianni Florido (Pd) e dell'ex assessore provinciale all'Ambiente, Michele Conserva. Oggi infatti, dopo due tentativi a vuoto, sono state depositate le 16 firme necessarie per lo scioglimento anticipato dell'assemblea che era stata eletta nel 2009. Hanno votato, dimettendosi da consiglieri provinciali, sia esponenti del centrosinistra, che governava l'ente con Florido, che del centrodestra che invece era all'opposizione. Nei giorni scorsi il prefetto di Taranto, Claudio Sammartino, aveva sospeso dall'incarico sia il presidente che la giunta e nominato al loro posto il prefetto di Bari, MarioTafaro. Era rimasto in carica il consiglio (30 i componenti), in quanto un primo tentativo di scioglimento si era rivelato nullo poiche' furono raccolte le 16 firme necessarie ma non depositate tutte insieme, cosi' come prevede la legge. In un secondo caso, invece, si presentarono all'appello solo pochi consiglieri e quindi non fu raggiunto il numero minimo necessario.Oggi, invece, tutte le firme sono state presentate al segretario generale della Provincia.
Florido era stato arrestato il 15 maggio dalla Finanza su disposizone del gip Patrizia Todisco nell'ambito dell'inchiesta "Ambiente svenduto" che riguarda i reati ambientali all'Ilva. Per il presidente, al suo secondo mandato, e per l'ex assessore all'Ambiente, che si era dimesso mesi addietro, l'accusa di concussione. Secondo l'accusa avrebbero fatto pressioni sui dirigenti dell'assessorato all'Ambiente della Provincia perche' rilasciassero all'Ilva le autorizzazioni per l'esercizio della discarica "Mater Gratiae" all'interno del siderurgico. Florido e Conserva hanno sostenuto di non aver effettuato alcuna indebita pressione ma solo di aver chiesto alla struttura dirigenziale dell'ente di pronunciarsi, favorevolmente o sfavorevolmente, per evitare che sulle richieste dell'Ilva si innestasse poi un conflitto legale con la Provincia citata davanti al Tar di Lecce. Sia Florido che Conserva sono usciti nei giorni scorsi dal carcere e ora sono ai domiciliari. Ai domiciiari e' anche un terzo arrestato della vicenda, l'ex consulente dell'Ilva, Girolamo Archina', mentre l'ex direttore generale della Provincia di Taranto,Vincenzo Specchia, che era ai domiciliari, e' tornato libero. Florido, un passato da segretario provinciale della Fim Cisl e della Cisl, gia' il giorno dopo l'arresto fece arrivare dal carcere alla segreteria generale della Provincia una comunicazione in cui formalizzava le sue irrevocabili dimissioni da presidente.