Ilva. Se necessario, si commissaria
Toti e Tata al presidio operai OM

"I lavoratori sappiano che la città di Taranto è al loro fianco, impegnata, da sempre com’è nei vari livelli e gradi, a contemperare il diritto alla salute con la salvaguardia del posto di lavoro". Il sindaco di Taranto, Ezio Stefano, ha espresso con queste parole l’amarezza e la vicinanza delle istituzioni ai più di 1400 lavoratori del gruppo Riva dichiarati in esubero da 13 società, dopo l'ultimo sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza su provvedimento del gip di Taranto, Patrizia Todisco, nell'ambito dell'inchiesta sull'Ilva. "E' l'ennesima mannaia – ha proseguito Stefano - che si abbatte sul presidio occupazionale già abbastanza compromesso. Il blocco delle attività non riguarda solo i lavoratori e le loro famiglie, ma estende suoi effetti devastanti su tutto il territorio nazionale e mette in crisi l'economia di tutto il Paese e le sue politiche”.
LA STORIA: Tutti i veleni dell’Ilva/ "Piombo nelle urine": lo studio integrale/ Balduzzi: “Ecco il Piano nazionale amianto”/ Il pasticciaccio brutto di Taranto: gli arresti/ Nuove discariche per l’Ilva: la preoccupazione di Taranto/ L’Arcivescovo di Taranto, Mons. Santoro: “Non arrendetevi”/ Possibili contatti tra governo ombra Ilva e amministrazione Bondi/ 1500 esuberi, l’annuncio dei Riva/

E’ una dinastia Riva alla deriva quella che ad oggi si presenta agli occhi di tutti, tra una fetta di regno commissariato (Riva Forni Elettrici, che controlla Riva Acciaio, Riva Energia e Muzzana Trasporti) ed un’altra, invece, sottoposta a sorte contraria (Riva Fire, a capo dell’Ilva, e legata a doppio filo agli stabilimenti di Taranto, Genova e Novi Ligure). Seguendo di giorno in giorno le vicende dei Riva, però, si può affermare con certezza che nessuna delle due realtà possa vivere giorni tranquilli, chi più chi meno. L’obiettivo del ministro dello sviluppo Flavio Zanonato (e del Governo) rimane quello di aggirare il blocco delle attività produttive nonostante il sequestro, anche a costo di un commissariamento. Lunedì il ministro incontrerà il Presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, e l’ordine del giorno conterrà la possibilità di “gestire Riva Acciaio indipendentemente dal sequestro” e lo studio di una norma “che salvaguardi la volontà dei giudici e non blocchi l’attività produttiva”.

Possibilità di cig per i dipendenti lasciati a casa, secondo lo stesso Zanonato, della quale di parlerà giovedì in un incontro al ministero del Lavoro: “Faremo il possibile – ha garantito il titolare del Welfare, Enrico Giovannini - per assicurare reddito e futuro ai lavoratori”. La certezza dello stipendio per il mese di agosto ai lavoratori della Taranto Energia, intanto, c’è ed è stata data dalla stessa Ilva spa. I sindacati dal canto loro promettono una mobilitazione degli operai, in tutti gli stabilimenti interessati per lunedì alle 9.30.
Si è conclusa, infine, la terza ispezione dei tecnici dell'Ispra nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto per verificare lo stato di attuazione delle prescrizioni contenute nell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia). La relazione sarà pronta per la fine del mese.

SPECIALE LAVORO PUGLIA: Puglia esclusa da incentivi imprese/ Le novità sulle imprese del “Decreto del fare” di Letta/ Il caso Natuzzi: licenzia e delocalizza?/ Settore dell’edilizia in crisi anche in Puglia/ La crisi che sta scuotendo il settore industriale barese / Cgil Bari, Gesmundo: “Servono politiche sociali”/ Le videointerviste agli operai OM
A Bari prosegue la vertenza Om. I lavoratori della protesta “simbolo” Om - il loro caso sta facendo il giro d’Italia come momento di discussione ed esempio di manifestazione pacifica -, proseguono il loro presidio in attesa di risposte da parte della Kion e di un lavoro. Un presidio che va avanti da mesi a fronte di una lunga serie di manifestazioni che proseguono dal 2011, anno della nefasta notizia da parte della dirigenza Kion di abbandonare la produzione di carrelli a Bari. Un nuovo capitolo della vertenza, seguita da Affaritaliani.it, è stato scritto dagli operai con il contributo di Rivoltiamo la precarietà e di Michele Rizzi (Alternativa Comunista): dopo Caparezza, Michele Salomone, Alessio Giannone e tanti altri, gli ultimi ospiti del presidio sono stati Toti e Tata. Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo hanno espresso la loro solidarietà ai lavoratori invitandoli a non mollare e promettendo di non abbandonare la loro causa.