Taranto: Salvini e Lega Nord
cacciati ai cancelli dell'Ilva
di Antonio V. Gelormini
Seminano vento e raccolgono tempesta. Non basta a Matteo Salvini ed alla Lega Nord dire "Basta all'Euro", per conquistare attenzioni, simpatie e consensi al Sud in vista delle Elezioni Europee del 25 maggio.
Impossibile tenere il comizio a Napoli, dove le provocazioni del leader della Lega Nord sono state respinte non con i forconi, ma con le insegne del Regno delle Due Sicilie al grido di "La vera carogna sei tu" (con evidente riferimento all'altro leader, quello degli ultrà dello stadio partenopeo, contestato e assorto agli onori della cronaca in questi giorni).
Ma anche a Taranto non è andata diversamente. Matteo Salvini è stato cacciato dai cancelli dell'Ilva dai manifestanti e non ha potuto tenere la prevista conferenza stampa. Declinato anche un incontro richiesto con la dirigenza del siderurgico. "Ero venuto a Taranto per proporre una soluzione - ha detto con rammarico Salvini - non pretendo sia l'unica, per mantenere la produzione industriale in Italia, acciaio compreso, che prevede la battaglia della Lega in Europa".

Prima del suo arrivo a Taranto, i Verdi avevano ricordato e denunciato il protagonismo della Lega nell'approvazione del primo "Salva Ilva", secondo loro complice del disatro ambientale: "Matteo Salvini, senza provare vergogna, oggi va a fare la sua conferenza stampa di fronte ai cancelli dell'Ilva, dimenticando come la Lega si sia opposta in ogni sede parlamentare europea e nazionale ad un futuro diverso per Taranto".
A dichiararlo il leader dei Verdi e consigliere comunale di Taranto Angelo Bonelli che aggiungeva: "La Lega Nord è stata complice di tutti quei provvedimenti che hanno contribuito ad aumentare l'inquinamento ambientale da diossine nella città di Taranto come l'approvazione del decreto approvato nell'agosto del 2010 voluto dal governo Berlusconi e votato dai ministri e parlamentari leghisti che aumentava i limiti per il benzoapirene approvato: fu quello il primo decreto salva Ilva votato dal parlamento grazie alla Lega nord".

"Un decreto che condannava i tarantini a prendersi più diossina, quel decreto, sulla cui approvazione ci fu una richiesta diretta dei Riva affinché fu approvato anche grazie alla Lega Nord. La Lega Nord in linea con la politica contro la città di Taranto ha votato contro il decreto che destinava una somma (minima) di 119 milioni di euro per le bonifiche con il decreto 129/2012 - concludeva Bonelli -. Matteo Salvini con la Lega Nord che è stata complice di quelle politiche che hanno inquinato l'Italia e Taranto va a Taranto a chiedere voti dopo aver combattuto e contrastato ogni speranza di riscatto dei cittadini tarantini dall'inquinamento e per ottenere un lavoro pulito e che non comprometta la salute: semplicemente senza vergogna".
(gelormini@affaritaliani.it)