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Violenza e femminicidio, via all’iter:
il no della Puglia sarà legge

Che l’aria stia cambiando, in compenso, lo dimostra l’accordo di massima tra Ministero degli Interni e il Guardasigilli circa le modifiche alla legge sullo stalking, dribblando, ad esempio, l’obbligatorietà della querela della parte offesa prima che si possa procedere nei confronti dell’autore, e conferendo equivalente valore anche all’eventuale referto medico o alle segnalazioni dei famigliari. Ed in Puglia?
(da Servizio Pubblico, La7)
Nel Tacco dello Stivale sarebbero ad oggi già attivi 18 Centri antiviolenza, 15 dei quali autorizzati al funzionamento, centrando ampiamente gli obiettivi del piano triennale siglato lo scorso anno che ne prevedeva due per ogni provincia, oltre alle 6 Case rifugio, tra pubblico e privato: il tutto con il supporto delle Linee guida regionali per prevenzione e contrasto del fenomeno, in quanto tali però non vincolanti e sufficientemente stringenti. “La grammatica della sessualità ha dentro di sé un codice di violenza e di sopraffazione, una sessualità che si riproduce, nella nostra società, come l’esercizio del potere e della onnipotenza maschile”, ha argomentato il Governatore Vendola in conferenza stampa, annunciando l’avvio dell’iter verso la definizione di una vera e propria legge a tema, alla presenza di Serenella Molendini, Consigliera regionale di parità, Ludovico Abbaticchio, assessore al Welfare del capoluogo, la new entry in Consiglio Annarita Lemma e Rosi Paparella, Garante dei diritti dei minori. “Dobbiamo snidare la violenza e toglierle qualunque alibi”, rincara il Rivoluzionario Gentile quando cita garanzia del diritto alla salute e alla casa, indipendenza economica e inserimento lavorativo per supportare le vittime e sollevarle da eventuali e rischiose condizioni di subalternità.
E se Elena Gentile definisce la rete di servizi costruita finora “decisamente virtuosa e unica nel Mezzogiorno”, in primis bisognerà abbattere i ritardi riscontrati sul varo delle équipe integrate multidisciplinari sui territori, potenziando allo stesso tempo le strutture a disposizione e costituendo il promesso tavolo tecnico all’interno dell’Osservatorio sulla salute di genere. “Serve una grande alleanza con associazionismo e volontariato”, chiama a raccolta la neo titolare del dicastero della Sanità. Ed il 28 maggio prossimo approda in Parlamento anche la Convenzione di Istanbul, promossa dal Consiglio d'Europa con gli stessi intenti.
(a.bucci1@libero.it)