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Roma
Regione Lazio, finché c’è poltrona c’è speranza. Zar Nicola superstar

di Fabio Carosi

Democrazia, politica, maggioranza, cambio di casacca, tradimento, Lega, Centrodestra Cinque Stelle e Gruppo Misto. Nicola Zingaretti è la vera star estiva degli enti locali. È riuscito dove per decenni gli orfani della Prima Repubblica hanno fallito e cioè: governare senza una maggioranza.

 

L'operazione “così ti cancello l'opposizione” l'ha chiamata “patto d'aula”, una specie di accordo scellerato nel quale è bastato distribuire due caramelle come farebbe un maniaco seriale al parco giochi della Regione Lazio, per arruolare senza busta paga due politici confusi come Pino Cangemi ed Enrico Cavallari. Due uomini di Destra che ora voteranno a sinistra, tenendo in piedi Nicola Zingaretti che ha dribblato così Sergio Pirozzi al quale si può chiedere tutto tranne che essere incoerente e la Roberta Lombardi che ancora non ha capito cosa ci è andata a fare in via della Pisana.

Aberrazioni politiche e barbarie post elettorali trasformano il body guard della Polverini Pino Cangemi (il cronista ora si attende una telefonata di rimprovero ma nella vita di ciascuno la storia non si può cancellare, ndr) in un ottimo vicepresidente del Consiglio regione, ovvero un membro importante di quell'Ufficio di Presidenza che spende e spande e rendiconta solo a se stesso, dove conta più esserci che lavorare per garantire un'aula dove Zar Nicola con due voti in più e un timido consigliere del Pd gentiloniano che sussurra ma non fa pollice verso, fa quel che vuole.

In questo quadretto d'agosto di miseria politica regionale, rimangono due bravi ragazzi ad alzare la voce e a ricordare che il cambio di casacca, il tradimento e insomma quel teatrino messo su da Zar Nicola, sono uno schiaffo in faccia agli elettori. Antonello Aurigemma e Stefano Parisi: sù fatevene una ragione. Sino a quando il sistema elettorale, le regionarie e i partiti, porteranno alla Regione signor nessuno, competenti poco competenti e candidati in cerca di lavoro, sarà dura fare politica.

Ieri è toccato a due campioni della coerenza, l'ex leghista Cavallari e l'ex boh Cangemi. Domani toccherà il fondo della coerenza qualcun altro. Il grido che si alza alla Pisana è uno solo: finché c'è un posto da occupare, c'è speranza.

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