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Fisco e Dintorni
Rinvio Rottamazione Quater: allarme delle imprese
Presidente di PIN Dott. A. Sorrento

Partite Iva Nazionali annuncia di aver inviato una petizione Parlamentare per segnalare che il rinvio della Rottamazione al prossimo 30 giugno rischia di far decadere i contribuenti per via della vicinanza delle prime due rate fissate per il prossimo 31 ottobre e il 30 novembre 2023. 

 

Il Presidente di Partite Iva Nazionali (PIN), il Dott. Antonio Sorrento segnala di aver inviato con urgenza una petizione in Parlamento per segnalare i gravi rischi legati alla proroga della Rottamazione Quater.

Segnala infatti il Presidente Sorrento che “Con comunicato pubblicato lo scorso 21 aprile il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha preannunciato lo slittamento dal 30 aprile al 30 giugno 2023 del termine per inviare l’istanza per aderire alla definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione tra il 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022 (articolo 1, commi 231-252, legge di Bilancio 2023). Ebbene, da subito il nostro comitato scientifico ha ritenuto importante segnalare i rischi derivanti da tale proroga. Tale spostamento di due mesi, infatti, se da una parte è sicuramente positivo per i contribuenti (i quali hanno un po’ più di tempo per decidere) dall’altra comporta seri rischi di non riuscire a essere sostenibile dal punto di vista dei pagamenti che risultano troppo ravvicinati”.

Continua il Presidente Sorrento “Nei prossimi giorni sarò alla Camera dei Deputati insieme agli Avv.ti Sergio Patrone e Matteo Sances (in qualità di componenti del nostro comitato scientifico) e ai referenti di Unilavoro PMI per confrontarci in materia di politiche del lavoro ma, vista l’urgenza di tale questione coglieremo sicuramente l’occasione per segnalare i rischi legati alla Rottamazione Quater.  In particolare, ribadiremo che il predetto spostamento del termine per il pagamento della prima rata (31.10.2023) risulta strettamente a ridosso della seconda rata (30.11.2023), tanto da comportare il serio rischio per il contribuente di non riuscire a sostenere i pagamenti e dunque decadere dalla predetta agevolazione. Ricordiamo che a rendere ancora più difficoltoso il pagamento è il fatto che la norma prevede l’importo delle prime due rate della rottamazione notevolmente superiore alle successive (ossia il 10% del dovuto); inoltre, segnaliamo che i contribuenti imprenditori, artigiani e professionisti dovranno necessariamente far fronte a ulteriori pagamenti a fine anno (si pensi ad esempio al saldo Irpef e Imu oltre agli acconti Iva)”.

“Per tutti questi motivi” conclude il Presidente Sorrento “I nostri legali hanno chiesto la rimodulazione delle rate della rottamazione, in modo che possano essere tutte dello stesso importo oltre che lo spostamento della seconda rata almeno al 31.12.2023”.

Si ringrazia, dunque, l’associazione Partite Iva Nazionali (PIN) per il grande lavoro a sostegno dei diritti dei contribuenti.

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Tags:
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