Manca la solidarietà in Italia e in Europa per un rilancio sia culturale che socio-economico? I dati dell'emergenza sangue - Affaritaliani.it

Pillole d'Europa

Manca la solidarietà in Italia e in Europa per un rilancio sia culturale che socio-economico? I dati dell'emergenza sangue

foto: dott. Renato Dal Compare , coordinatore Rete Associazioni Donatori di Sangue con gli altri Presidenti

Le attuali risposte dell'Unione Europea sono all'altezza delle sfide alle quali deve far fronte? I dati evidenziano una mancanza di solidarietà culturale, sociale ed economica. Si prenda ad esempio l’emergenza sangue. Negli anni i dati sulle donazioni di sangue hanno subito varie oscillazioni sia in Italia che in Europa.  Mentre l’Italia è al terzo posto a livello europeo per la produzione di plasma ad uso farmaceutico, ovvero emoderivati, la quantità di plasma di cui disponiamo grazie alle donazioni non arriva a coprire il fabbisogno nazionale ed è in calo nel 2015 anche perché alcune Regioni non si sono ancora adeguate alla normativa comunitaria. I centri di trasfusione sangue devono essere accreditati rispetto ai parametri chiesti dall’Unione Europea, che prevedono il rispetto di una serie di caratteristiche e requisiti di sicurezza e qualità. Friuli Venezia Giulia, Veneto, Valle d’Aosta e Liguria hanno già portato a termine il percorso e hanno tutti i centri accreditati secondo standard europei, altre non ancora. Abbiamo chiesto alcuni dati al dott. Renato Dal Compare in vista della giornata mondiale del 14 giugno del donatore di sangue.

Domanda: Lei è il Presidente della associazione Obiettivo Sangue - HSOS dell’ospedale Sacco di Milano (www.hsos-donatori.org) e  coordinatore della Rete delle Associazioni di Donatori di Sangue del Comune di Milano come si intitola la vostra campagna 2015 e che finalità ha?

Risposta: la campagna si intitola “Cerchiamo sangue di tutti i colori. Aiutaci anche tu” e intende sensibilizzare sull’importanza di donare il sangue che è un bene prezioso per la salute di tutti. Premieremo alla presenza dell’Assessore Pierfrancesco Majorino  e dell’Assessore Mantovani i volontari più attivi con un attestato  "Goccia d'oro”. In Italia e in Europa è fondamentale informare in modo corretto sulla necessità  e sulla sicurezza delle donazioni di sangue e sulla priorità  di incrementare la solidarietà sociale anche in questo ambito.

Domanda: anche con EXPO si avrà una maggiore emergenza sangue in agosto a Milano secondo lei? Perché è fondamentale informare i cittadini e far sì che sempre più persone possano decidere di donare il sangue?

Risposta: sia in Italia che in Europa donare il sangue è un atto volontario, non‐remunerato, di responsabilità civica per il bene di se stessi e degli altri. Il donatore viene controllato da un medico e con una serie di esami del sangue periodicamente. Con EXPO certo è aumentato l’afflusso di persone nel Comune di Milano e le nostre associazioni sono molto impegnate per affrontare la problematica sangue. Il sistema delle donazioni si fonda, in linea con le normative europee, su principi quali il perseguimento dell’autosufficienza del sangue nei vari Stati, emocomponenti e farmaci emoderivati come obiettivo strategico nazionale, non frazionabile e sostenibile con il concorso di tutti gli attori del sistema; efficace tutela della salute dei cittadini (donatori e pazienti) attraverso un’accurata applicazione dei sistemi di controllo sulla  sicurezza del sangue raccolto e trasfuso e della rete di  emovigilanza sulle corrette applicazioni delle procedure di somministrazione in ambito ospedaliero e la sorveglianza delle malattie infettive trasmissibili; gratuità del sangue e dei suoi componenti per tutti i cittadini; sviluppo della medicina trasfusionale e dell’utilizzo clinico appropriato degli emocomponenti e farmaci emoderivati. Possono donare il sangue tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni con peso uguale o superiore ai 50 chili e in buone condizioni di salute.

Domanda: Dall’anno 2002, ed in particolare nel triennio 2005-2007, si è verificata la più intensa ed importante produzione legislativa nazionale e comunitaria in materia di attività trasfusionali, e attività ad esse associate, mai registrata fino ad oggi. Ci sono diversi progetti aperti del centro nazionale sangue (www.centronazionalesangue.it) quali l’ampliamento della raccolta e studio dei dati dell’attività di bancaggio di sangue placentare per trapianto allogenico nelle banche pubbliche italiane, quali sono i vostri progetti?

Risposta: la nostra Rete che raccoglie in sé nove Associazioni di Donatori di Sangue e collabora per progetti concreti.  Ne fanno parte: HSOS dell’Ospedale Sacco – Presidente dott. Renato Dal Compare, ; Associazione Donatori Ospedale Policlinico-Presidente Dott. Girolamo Sirchia, coadiutore Dr.Giorgio Marmiroli; A.Bi.Zero – Ospedale S. Raffaele - Presidente Dott. Giuseppe Banfi; ADO - Ospedale S. Paolo - Presidente Dott. Mario Rozza; ADSINT – Istituto Nazionale dei Tumori - Presidente Sig. Rocco Cocchia; AVIS Milano - Presidente Avv. Mollam Massimo; DOSCA Ospedale S. Carlo - Presidente Dott. Eduardo Szego; Associazione Donatori Fatebenefratelli - Presidente Dott.ssa Nicoletta Molteni; Associazione Donatori FIDAS Milano - Presidente Sig. Antino Carnevali. All’incontro era presente anche l’Associazione Talassemici Lombardi con la Presidente Dr.ssa Iorno. I testimonials della campagna 2015 della Rete sono:  l’ex-Campione del mondo di ciclismo Felice Gimondi, una promessa giovanile del ciclismo Nazionale, l’ex- ginnasta Olimpico Igor Cassina (donatore da oltre 10 anni. Inoltre per la Giornata Mondiale del Donatore di sangue nel Comune di Milano sono previste queste iniziative: Avis sarà presente in EXPO presso Cascina Triulzia i giorni 14 giugno e 29 agosto; l’Associazione Donatori del Policlinico organizza in data 15 giugno una visita guidata alla biblioteca storica dell’Ospedale; l’associazione ADO San Paolo organizza una corsa non competitiva in data 13 giugno.  
Si è avviato anche un progetto di Sorveglianza Epidemiologica in Medicina Trasfusionale (SEMeT)  in collaborazione con: Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento di Biologie Cellulari e Neuroscienze e SRC. I suoi obiettivi sono quelli di verificare la possibile associazione tra MCJ sporadica e trasfusioni di sangue, valutare la capacità di risposta della rete di sorveglianza in medicina trasfusionale ad una nuova emergenza e valutare l’efficacia degli strumenti per l’attuazione di studi di “look-back” in ambito trasfusionale. Secondo i dati Eurobarometro il 37% degli Europei ha donato il sangue in precedenza, un dato in crescita rispetto al 31% del 2002. Le donazioni di sangue sono volontarie e non retribuite, come stabilito dalla direttiva comunitaria del 2002, al fine di "contribuire a parametri elevati di sicurezza... e quindi alla protezione della salute umana". Ventiquattro paesi dell'UE, tra cui l'Italia, forniscono incentivi ai donatori di sangue intero - e 22 a quelli di emocomponenti - come "spuntini, piccoli omaggi... congedi speciali per chi lavora (nel settore pubblico) e rimborso delle spese di viaggio". In genere la raccolta di sangue intero e plasma viene effettuata da enti pubblici o senza scopo di lucro, mentre Austria, Finlandia, Germania e Lituania, ricorrono al settore privato o a sistemi misti. La classifica dei paesi europei dove le donazioni sono più popolari vede in testa l'Austria, con il 66% della popolazione, seguita da Francia (52%), Grecia e Cipro (51%). Sul fanalino di coda sono invece Svezia (30%), Malta (29%), Polonia (25%), Italia (23%) e Portogallo (22%). Sempre stando alle statistiche più recenti, gli uomini europei donano più delle donne (44% contro il 31% dei dati al femminile). La percentuale cresce, poi, tra le persone istruite e purtroppo scende tra i giovani. Sono 62 i paesi nel mondo dove l'approvvigionamento di sangue si basa su un sistema di donazioni volontarie e gratuite. Anche a livello mondiale gli uomini si confermano come i maggiori donatori: ben il 70% secondo gli ultimi dati dell'OMS. Mentre, per quanto riguarda l'età, sono più giovani i donatori dei paesi in via di sviluppo che quelli dei paesi ricchi. nel 2012, le donazioni sono state 3 milioni e duecentomila, in crescita dello 0,19% rispetto al 2011 e di oltre il 5% rispetto al 2009. La fascia d’età maggiormente sensibile a questa forma di volontariato è quella compresa tra i 36 e i 45 anni, che rappresenta il 27% del totale dei donatori, subito seguita dalla fascia 46-55 (23%). Meno attivi i giovani sotto i 25 anni (13%). In particolare a donare sono gli uomini, che rappresentano il 67% del totale, non tanto per maggior generosità quanto per minori criteri di esclusione: possono donare fino a quattro volte l’anno, mentre le donne in età fertile non più di due.