Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
PROGETTI EUROPEI DI IDROAVIAZIONE, AEO, FONDI PER TRASPORTI E SPAZIO
cerimonia di svelamento dello storico idrovolante Macchi Castoldi MC72

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: ci sono progetti europei nel settore degli idrovolanti? Gianni Guarracini

Risposta: sì. Intanto ricordiamo che fu Leonardo da Vinci il primo a far notare che le prove delle "macchine volanti" sarebbero state più sicure se effettuate partendo dall'acqua e a questo principio si ispirarono molti dei pionieri dell'idroaviazione sia europei che di Stati extraeuropei. Le menziono sono alcuni progetti europei tra cui il progetto Interreg SWAN 2014-2020, cofinanziato dalla Commissione europea, per la realizzazione di nuovi terminal per idrovolanti. Il progetto SWAN mira allo sviluppo e all'implementazione di infrastrutture idrovolanti dedicate all'interno dei porti di Corfù, Paxoi, Isole Diapontia, Taranto, Gallipoli e Nardò. Si punta a migliorare l'intermodalità. Il progetto europeo Fusetra ("Future seaplane traffic - transport technologies for the future") che ha studiato i metodi per migliorare l'attuale sistema di trasporto con idrovolanti e aeromobili anfibi, coordinato da  Dornier Aviation GmbH, ha identificato numerosi luoghi possibili per i porti marittimi, in grado di creare posti di lavoro e guidare lo sviluppo economico regionale. I ricercatori hanno anche messo in evidenza la necessità di aeromobili moderni e convenienti, conformi alle normative ambientali e con un raggio d'azione fino a 1.000 km, a vantaggio del settore manifatturiero. Gli idrovolanti e gli aeromobili anfibi sono altresì idonei nelle misure antincendio e nella sorveglianza a bassa quota, contribuendo così a contrastare gli incendi e l'immigrazione clandestina. Gli aeromobili sono adatti anche per la ricerca e il soccorso in mare, in quanto sono meno costosi e hanno un raggio d'azione maggiore rispetto agli elicotteri. Mentre il progetto comunitario ADRI-SEAPLANES che cofinanzia la realizzazione di pontili galleggianti per l’attracco di idrovolanti,  è stato cofinanziato dal programma CBC IPA ADRIATICO, studia, pianifica e sperimenta un sistema di collegamenti veloci e a basso impatto ambientale nell’area adriatica attraverso gli idrovolanti. Si ricorda che Desenzano del Garda, tra il 1928 ed il 1936, fu uno dei punti di riferimento mondiali dell’aeronautica attraverso la presenza del RAV (Reparto Alta Velocità) presso il locale idroscalo. Il 6 maggio, alla presenza delle massime autorità tra cui il comandante del VI stormo dell’Aeronautica Militare Col. Giacomo Lacaita, il Sindaco Guido Malinverno, tutti i rappresentanti del Comitato Idroscalo Desenzano,  in particolare del presidente Ermanno Tira e del direttore tecnico Tiziano Todesco, imprenditori sponsor, cittadini, discendenti di chi ha fatto grande il “Reparto Alta Velocità”, scuole, l’Associazione Arma Aeronautica sez. di Desenzano del Garda, l'Associazione museale Walter Rama, diverse associazioni militari, si è svolta una storica cerimonia in cui sono stati ricordati i caduti con la deposizione di una corona; un coinvolgente alzabandiera sulle note dell’inno di Mameli, cantato dalla soprano desenzanese Chiara Milini; c’è stato lo scoprimento della targa del pennone con, sulla sommità, la "Colonna Marciana" voluta da Gabriele d'Annunzio, in struttura metallica costituita da una sfera terrestre e celeste alata, con sottostanti due cornucopie a formare una cetra; l’inaugurazione di una interessantissima mostra museale ospitata negli hangar ristrutturati cimeli personali del recordman Francesco Agello e altri valenti militari come Tommaso Dal Molin, Pietro Scalpinelli, Antonio Bormé, medaglie al valor militare, Mario Gori, reperti inerenti i velivoli in uso in quel periodo storico, un’accurata documentazione della Coppa Schneider, ma soprattutto il frutto di un lavoro di oltre tre anni ovvero lo svelamento di una ricostruzione fedele in copia scala 1:1 (statica e senza motore) del leggendario idrovolante Macchi Castoldi MC72, pilotato da Francesco Agello (pilota del RAV) che detiene, ancora oggi imbattuto, il record internazionale di velocità per idrocorsa con motore a pistoni, raggiunto il 23 ottobre 1934, di 709,209 Km/h. E’ stato anche presentato un libro intitolato “Reparto Alta Velocità” , una memoria di Armando Palanca, a cura dell’Ufficio Storico dello Stato maggiore dell’aeronautica, in cui si leggono, nell’antica grafia dell’autore che ha vissuto l’epoca, tutte le vicende del R.A.V., tutti i primati mondiali di velocità (1928-1934), si possono vedere tutti i disegni, le migliorie tecniche, i volti di chi perse la vita, come il cap. Giuseppe Motta,  le fatiche, i sacrifici di chi ha contribuito con la vita e l’impegno costante all’avanzamento della progettazione e costruzione degli idrovolanti più innovativi, tutti i documenti storici tecnici, i traguardi ottenuti come la vittoria del magg. Mario Debernardi  il 13 novembre 1926 alla velocità media di 396,700 km/h con l’M-39. L’idroscalo di Desenzano era dotato di una completa officina, di precisione e meccanica, di un laboratorio cinefotografico, di uno speciale centro medico con assistenza quasi giornaliera delle condizioni psicofisiologiche dei piloti. Attualmente l’unico esemplare originario di MC72 è custodito a Vigna di Valle nel museo storico dell’Aeronautica militare, sulle sponde del lago che ha visto la nascita dell’aeronautica italiana, per ricordare il ruolo appassionato di volontari, tecnici, ingegneri, - tra cui ad esempio l’ing. Tranquillo Zerbi, progettista di motori, esperto fra i più noti in campo nazionale e internazionale nel 900 -,  militari e civili, di ieri e di oggi, che contribuisce alla storia del progresso tecnologico italiano, europeo ed internazionale.

Domanda: cos’è il programma AEO? Rosanna Dalmolini

Risposta:  il programma di agevolazione doganale dell'Unione Europea per operatori commerciali affidabili è comunemente noto come programma per gli operatori economici autorizzati (AEO).  Le imprese che partecipano al programma AEO fruiscono di una serie di vantaggi che consentono loro di risparmiare tempo e denaro, ad esempio una quantità ridotta di controlli e canali prioritari per lo sdoganamento. Il programma porta beneficio anche alle autorità degli Stati membri dell’Unione europea, perché rafforza la sicurezza e le aiuta a riscuotere i dazi doganali e l’Iva in maniera più efficiente. Attualmente nell'Unione Europea sono autorizzate come AEO oltre 18mila imprese, che hanno partecipato al 74 % delle importazioni totali e all’83 % delle esportazioni totali dell’Unione Europea. Tutte le imprese dell'UE possono chiedere di diventare AEO, ma per essere ammesse al programma devono soddisfare una serie di criteri, quali il rispetto della legislazione doganale e delle norme fiscali, la solvibilità finanziaria, catene di approvvigionamento trasparenti e una comprovata competenza e sicurezza. Di recente la Corte dei conti europea ha sottolineato la solidità e l’ottima gestione del programma AEO nonché il fatto che ha finora raggiunto i propri obiettivi generali e gode di un tasso di soddisfazione superiore all'80 % da parte degli operatori commerciali. Tuttavia, la Corte dei conti europea evidenzia anche alcune carenze del programma, come la sua attuazione disomogenea nei diversi Stati membri.

Domanda: lavoro nel settore dei trasporti, c’è qualche bando europeo aperto per noi? Mauro Strambi

Risposta: sì.  Entro il 19 settembre si possono ottenere dei cofinanziamenti europei con il bando aperto (rif. CEF-T-2021-AFIFCOEN - CEF 2 Transport - Alternative Fuels Infrastructure Facility - Cohesion envelope) che ha tre ambiti riguardanti la realizzazione di opere o studi per un budget complessivo di 375 milioni di euro per la creazione e studio di infrastrutture innovative per soluzioni di carburanti alternativi.

Domanda: lavoriamo nel settore della crittografia e dello spazio ci sono progetti europei? Nerina Guspide

Risposta: sì. Una delle tecniche di crittografia più avanzate è la cosiddetta Quantum Key Distribution (QKD), una soluzione per proteggere le comunicazioni digitali, che garantisce una sicurezza basata sulle leggi della meccanica quantistica piuttosto che sulla capacità di calcolo di un hacker. Per estendere questo sistema ultra-sicuro a livello europeo, la strada più promettente è quella di utilizzare una rete satellitare. Lanciato nel gennaio del 2023, QUDICE è un progetto europeo che ha l'obiettivo di sviluppare componenti e sottosistemi per la QKD nello Spazio. Il successo di questo progetto sarà fondamentale per la realizzazione di una rete europea di satelliti che permetta le comunicazioni ultra sicure estese all'intera regione europea. QUDICE, acronimo di Quantum Devices and Subsystems for Communications in Space, riunisce 11 partners (istituzioni accademiche, organizzazioni di ricerca e aziende tecnologiche) di sei Stati europei, esperti di tecnologie quantistiche, in particolare nel campo delle comunicazioni quantistiche. QUDICE è già partito con l'obiettivo di ottenere i primi prototipi entro la fine del 2024 e testarli nel 2025. In particolare, QUDICE svilupperà due sorgenti per QKD (una per la QKD a  variabili discrete e l'altra per le variabili continue), un generatore quantistico di numeri casuali, un sistema di puntamento, acquisizione e tracciamento satellitare, una sorgente di fotoni entangled, un sistema 5G per il supporto della QKD, un servizio di connettività 5G QKD protetto e infine simulazioni per valutare le prestazioni dei dispositivi sviluppati nel progetto

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