Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
Tutela animali e ricerca, cybersicurezza, aiuti all'economia sociale
senatore Carlo Amedeo Giovanardi

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: mi occupo di economia sociale, in Europa  non ci sono fondi per questo settore ?  Lucia Frescai

Risposta: sì ci sono fondi  e c’è anche un bando aperto del programma europeo Cosme che cofinanzia missioni dell’economia sociale ovvero iniziative che coinvolgono autorità regionali e locali con priorità di economia sociale, a livello regionale e locale con imprese sociali, cooperative, piccole e medie aziende. Il bando (https://ec.europa.eu/easme/en/section/cosme/cos-sem-2020-4-01-social-economy-missions) ha un importo totale di un milione e 900mila euro ed è gestito dalla EASME - Agenzia europea esecutiva per le pmi.   La scadenza per presentare domanda è il 9 giugno.

Domanda: si parla molto di vaccini e di sperimentazione direttamente sull’uomo, ma ci sono studi europei? Vera  Frediani

Risposta:  sì ci sono studi europei. Per la ricerca di un vaccino la Commissione europea ha stanziato 80 milioni di eur di sostegno finanziario a un’impresa altamente innovativa la CureVac tedesca con sede a Tubinga in Germania, che sviluppa vaccini, per accelerare lo sviluppo e la produzione di un vaccino contro il coronavirus o COVID-19 in Europa.  E’ una azienda che già nel 2014 aveva vinto un premio per l’innovazione europeo  di due milioni di euro per una tecnologia legata ai vaccini che si basa sulle molecole di RNA (mRNA) che stimolano il sistema immunitario. La Commissione  europea ha già mobilitato 140 milioni di eur di finanziamenti pubblici e privati  a sostegno della ricerca urgentemente necessaria che mira a prevenire la diffusione del coronavirus.“La ricerca di una cura contro il virus SARS-CoV-2 però passa necessariamente dalla sperimentazione animale per capire la patogenesi dell’infezione nell’uomo, l’efficacia dei trattamenti antivirali e gli eventuali effetti collaterali, o lo sviluppo dei vaccini. Non esistono, né sono concepibili, vie alternative,” dice il senatore Carlo Amedeo Giovanardi “L’Italia  è destinataria di un procedimento di infrazione europeo per la sciagurata scelta, nella scorsa legislatura, di tradurre nel nostro ordinamento ulteriori limiti alla ricerca scientifica ed alla sperimentazione sugli animali, rispetto ai vincoli comuni dell’Unione  europea per il rispetto del benessere animale e occorre invece con urgenza  raccogliere gli accorati appelli di scienziati e ricercatori  italiani. Occorre adeguarsi subito alla normativa europea e ribadire chiaro e forte che, in mancanza di valide alternative, la ricerca deve essere obbligatoriamente fatta sugli animali, nel rispetto del principio della sacralità del rispetto della vita umana”. Non corrisponde al vero  ad esempio,  spiega la senatrice Cattaneo , che la molecola in studio da Moderna Therapeutics bypassi la sperimentazione animale, come informa l’NIAID, lo studio di tale proposta vaccinale continuerà sia su topi che su primati non-umani, quindi la sperimentazione animale non viene bypassata ma condotta in parallelo. Vi sono oltre 700 varianti del virus sequenziate ad oggi nel mondo (rif. https://nextstrain.org) si monitora l’evoluzione di ogni patogeno nel mondo, incluso il Coronavirus. Le varianti rendono necessario lo sviluppo di roditori diversi, con virus diversi per controllare gli effetti delle mutazioni nelle generazioni, oppure con ACE2 inserito con tecniche differenti dai primi. Tutto questo sottolinea, oggi più che mai, l’urgenza e la necessità dei modelli animali da cui queste ricerche dipendono. La senatrice Elena Cattaneo ha scritto di recente:”La letteratura scientifica  europea e il lavoro di migliaia di gruppi e centri di ricerca nel mondo dimostrano ogni giorno il bisogno di grandi numeri di modelli animali per far sì che il nostro sapere e la possibilità di intervenire su migliaia di condizioni umane patologiche avanzi e offra rimedi – incluso per l’attuale pandemia. Nell’ultimo decreto Milleproroghe, dove scelte ideologiche hanno reiterato restrizioni scientificamente infondate alla sperimentazione animale, che, oltre ad aver lasciato aperta una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea, hanno suscitato le reazioni indignate, e purtroppo inascoltate, della comunità scientifica e delle associazioni dei malati. I ricercatori Italiani sono penalizzati rispetto ai colleghi stranieri da una rigidità eccessiva delle regole imposte”. I ricercatori europei sono  impegnati nella ricerca di metodi alternativi per ridurre il più possibile la sperimentazione animale ma per alcuni aspetti, tipo il testare un vaccino, non si può prescindere dal loro utilizzo sempre regolamentato.

 

Domanda: ho la miastenia e vorrei sapere a chi mi posso rivolgere per sapere se ci sono ricerche a livello europeo per tutelare noi malati, grazie Susanna Corella

Risposta: può rivolgersi alla associazione AIM che si occupa di ricerca e assistenza ai pazienti miastenici e che fa progetti europei di ricerca. Il presidente di AIM è il dott. Renato Mantegazza che fa parte anche della rete europea ERN che include questa patologia.   Per i malati di miastenia sono attivi , grazie anche alla associazione AIM dei teleconsulti che sono molto utili, soprattutto in questa situazione di emergenza sanitaria. Il dott. Renato Mantegazza, Presidente della Associazione AIM è anche Direttore  della U.O.C. Neurologia 4 - Neuroimmunologia e Malattie Neuromuscolari della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta e di recente è stato pubblicato un articolo sul positioning paper sul Journal of the Neurological Sciences, organo della World Federation of Neurology, a cui  ha contribuito. Si tratta di una ‘Guida  per la gestione della miastenia grave e Lambert-Sindrome miastenica di Eaton’  per questo periodo di pandemia. La maggior parte dei pazienti con miastenia sono in terapia immunosoppressiva o immunomodulatoria ed hanno anche debolezza dei muscoli respiratori, c'è una preoccupazione teorica quindi che possano essere maggiormente a rischio. Numerose raccomandazioni circolano nel mondo scientifico per fornire chiarezza e orientamento, tuttavia, differenze tra le raccomandazioni hanno creato confusione. La decisione di immunoterapia  varia in modo significativo da uno Stato all'altro, occorre un modello decisionale collaborativo. Questa  Guida è stata sviluppata da un gruppo di esperti europei ed internazionali e suggerisce che dovrebbero essere prese le decisioni terapeutiche in modo individualizzato e collaborativo tra il paziente e il suo medico curante. Ci sono delle linee guida nazionali  e delle raccomandazioni aggiuntive. La Guida evidenzia che in linea di massima oi pazienti dovrebbero continuare il loro trattamento attuale e si consiglia di non interrompere eventuali farmaci esistenti, se non in modo specifico ciò sia stato discusso e approvato dal proprio medico curante. Quando si modifica o si interrompe una terapia immunosoppressiva esistente ciò comporta un potenziale incremento della patologia con esacerbazione o crisi, pertanto occorre prendere in considerazione rischi specifici (ad es. età, comorbidità condizioni, posizione) e vantaggi di un eventuale modifica di cura. Alcune terapie per infusione possono richiedere viaggi in ospedale o centri di infusione e il dott. Mantegazza raccomanda vivamente che questa decisione sia presa sulla base dell'incidenza regionale di covid-19 e del rischio / beneficio di terapia per il singolo paziente. Occorre, infatti, dice,  una assistenza sanitaria in grado di fornire consulenza specifica per singola Regione in base alle normative vigenti, prima di passare all'infusione domestica. Inoltre serve soppesare bene rischi e benefici del monitoraggio del sangue di routine in questo momento. Alcune delle terapie per i miastenici richiedono un frequente monitoraggio del sangue e decisioni in merito all'esigenza di proseguire questo monitoraggio, che richiede che il paziente debba lasciare la propria casa, dovrebbero essere prese in modo individualizzato.  

 

Domanda: cosa si sta facendo in Europa per la cybersicurezza? Marco  Guarello

Risposta:   ci sono diversi i fondi europei ed i bandi per la cybersicurezza all’interno di programmi  quali Horizon 2020 che cofinanzia progetti di ricerca e sviluppo tecnologico in vari settori, e mediante lo Sme Instrument e  il FTI - Fast track to innovation.  La Commissione europea per il  programma comunitario “Europa digitale” punta a investire 9,2 miliardi di euro per allinearsi alle crescenti sfide digitali per il periodo 2021-2027. Con la  Strategia europea per il mercato unico digitale ha istituito un quadro giuridico adeguato. Per la Cybersicurezza  2 miliardi di euro saranno investiti nella salvaguardia dell'economia digitale, della società e delle democrazie dell'UE promuovendo la cyberdifesa e la cybersicurezza dell'industria dell'UE, finanziando attrezzature e infrastrutture d'avanguardia nel settore della cybersicurezza e sostenendo lo sviluppo delle capacità e delle conoscenze necessarie. Nel programma “Europa digitale”, i Digital Innovation Hub svolgeranno programmi mirati per aiutare le piccole e medie imprese e le pubbliche amministrazioni a fornire al proprio personale le competenze avanzate necessarie per poter accedere alle nuove opportunità offerte dal supercalcolo, dall'intelligenza artificiale e dalla cybersicurezza. CONCORDIA, ECHO, SPARTA e CyberSec4Europe sono i nomi ad esempio di quattro progetti supportati dal programma Horizon 2020, con l’obiettivo di rafforzare le capacità dell’Unione Europea in questo ambito. Promuovere la cooperazione tra civili e militari e sostenere la ricerca e le tecnologie, specie aiutando le pmi, sono due delle priorità del quadro strategico europeo in materia di cyberdifesa. L’UE è un importatore di prodotti e servizi di cybersicurezza; ciò accresce il rischio di dipendenza tecnologica dagli operatori non-UE e la vulnerabilità nei loro confronti. Il Cybersecurity Act  europeo si concentra sull’implementazione delle tasks e risorse di ENISA che diventa Agenzia Europea per la cybersecurity e  si punta alla creazione di un sistema di certificazione della cybersicurezza dell’UE per prodotti, servizi e processi ICT.

 

 

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