Boateng al processo: "Sentivo versi di animale. E insulti a Melissa Satta"

"Ogni volta che toccavo palla sentivo cori indirizzati nei miei confronti, dei buh buh che ricordano i versi degli animali". Kevin Prince Boateng testimonia nel processo per i cori razzisti durante l'amichevole con la Pro Patria. A causa degli insulti il trequartista rossonero aveva scagliato il pallone contro la tribuna. Quindi era uscito dal campo insieme ai compagni e la partita era stata sospeso. Con un eco mondiale per quel fatto. "Penso che mi abbiano insultato perchè la mia pelle non è bianca, succedeva anche in Germania e per me si tratta evidentemente di atti di razzismo".
KPB è stato interrogato per circa 20 minuti dal pm Mirko Monti, dal giudice Toni Adet Novik e dai legali degli imputati e delle parti civili, la Lega Pro e il Comune di Busto Arsizio. Il giocatore ha parlato anche di insulti rivolti anche contro la sua fidanzata, Melissa Satta. Anche se quelli non avevano influito sulla clamorosa decisione: "Ho calciato la palla contro i tifosi a causa dei cori razzisti, perchè gli insulti alla mia fidanzata li ho già sentiti in diverse altre partite". Boateng invece ha aggiunto di non aver sentito cori contro El Shaarawy, come hanno raccontato alcuni dei tifosi, ma solo contro i calciatori di colore.
Dopo essere usciti dal campo a causa dei cori razzisti i giocatori di colore del Milan "erano molto turbati e amareggiati", e Boateng "anche nei giorni successivi non era sereno", ha spiegato l'allenatore del Milan Massimiliano Allegri, anche lui testimone.
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