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Vialli diventa un marchio: dai palloni alle scarpe nel nome di Gianluca
Gianluca Vialli

“Gianluca Vialli” diventa un marchio registrato: l’iniziativa della moglie

«Gianluca Vialli» diventa un marchio. Cathryn White Cooper, vedova dell’ex attaccante di Cremonese, Sampdoria, Juventus, Chelsea e della Nazionale azzurra oltre che capo delegazione nella vincente spedizione agli Europei 2021, ha depositato il 4 dicembre la domanda per registrare presso l’Uibm (l’Ufficio italiano brevetti e marchi) la domanda per una serie di categorie merceologiche che vanno dalle illustrazioni, ai disegni animati, da giochi, ai token non fungibili (Nft), ai capi di abbigliamento e ai servizi sportivi, ma anche per servizi di editoria non scaricabili e per conduzione di eventi sportivi per scopi di beneficenza. Lo fa sapere l'Adnkronos.

Vialli e Mihajlovic, il ricordo dei due campioni al Galà del calcio

Nelle scorse ore Gianluca Vialli, morto il 6 gennaio 2022 dopo la battaglia contro un tumore al pancreas, è stato ricordato insieme a Sinisa Mihajlovic, scomparso poche settimane prima (il 16 dicembre 2022) per una leucemia, durante il Gran Galà del calcio. La platea ha tributato un lungo e commosso applauso ai due campioni. Cremona, città dove è nato Vialli lo ha ricordato allestendo alcune vie del centro con delle luminarie che riportano le frasi di Gianluca.

Vialli, l'omaggio di Sky all'ex attaccante di Italia, Sampdoria e Juventus

Intanto Vialli verrà ricordato su Sky proprio in queste ore. Da venerdì 8 dicembre (alle 19 su Sky Sport Uno e alle 22.30 su Sky Sport Calcio), il ricordo di un’indimenticabile della storia dello Sport e di Sky con L’Uomo della domenica: Gianluca Vialli – Confesso che ho vissuto. Giorgio Porrà racconta l’uomo, il fuoriclasse, nella sua dimensione più intima. Una vita di sfide e sorrisi, di trionfi e lezioni, quella di Gianluca. Una vita, nella sua porzione finale, la più dura, rivelatasi un capolavoro di dignità. «Quando penso a Gianluca, mi vengono le lacrime però sorrido per la sua allegria», ha confessato Paolo Di Canio durante la presentazione delle produzioni di Sky per il periodo natalizio. Che ricorda un episodio: «Era venuto per un fine settimana nel mio relais in Piemonte con la moglie. Dopo aver finito la cena, è passato vicino al tavolo dove ero con due amici dicendoci: “Mi raccomando, aspettatemi, non andate via”. Ha accompagnato Cathryn in stanza, è rimasto con lei per 40 minuti, poi è sceso e siamo rimasti a chiacchierare fino alle tre di notte. Era curioso di tutto, faceva domande più che parlare di sé. Per me è sempre stato una fonte di ispirazione sull’essenza della vita, sul comportamento e l’eleganza da tenere in un gruppo di lavoro».

«La morte di Luca calamita sempre nuove lacrime. È un lutto impossibile da elaborare. È stato un essere umano davvero speciale. Gli ultimi cinque anni della sua vita sono stati un capolavoro di dignità. È sbarcato nel lato notturno dell’esistenza che ha attraversato in modo verticale, come Sinisa Mihajlovic», le parole di Porrà. Il giornalista descrive Vialli calciatore e uomo con parole bellissime: «È stato un centravanti formidabile che segnava gol che gli assomigliavano, gol allegri e spudorati».

«Ho deciso di intitolare questa puntata su Luca, con il quale ho avuto la fortuna di lavorare per quindici anni», spiega Porrà, «Confesso che ho vissuto, come il libro di memorie di Pablo Neruda, del quale ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario della morte. L’ho fatto perché Luca ha vissuto davvero intensamente fino all’ultimo respiro, ha cercato di prendere tutto».

2c53e62a 77f2 4c54 a0ec f31e6343bb2eVialli e Mancini, l'abbraccio dopo la vittoria agli Europei  (foto IPA)
 

Tutti ricordano l'emozionante abbraccio di Vialli con Mancini al termine della finale vinta agli Europei.  «Luca e Roberto erano come fratelli. In quell’abbraccio c’era una vita passata insieme, le gioie condivise, così come i dispiaceri. Mi viene in mente la finale di Coppa dei Campioni persa con la Sampdoria contro il Barcellona. Luca riuscì poi a vincere la Champions con la Juventus, probabilmente fu l’apice della sua carriera».

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