Dure le dichiarazioni dell'amministratore delegato della Juventus, Beppe Marotta, sul caso Lotito: "E' uno scenario inquietante. Noi riteniamo inadeguati i vertici societari, e penso a Tavecchio, ma penso che, come detto a settembre, accentrare troppo i poteri nelle mani di una sola persona, Lotito nello specifico, è pericoloso. Serve un intervento esterno da parte del governo", dice a Sky. "Millanta molto, non è così potente, ma le società minori possono sentirsi più in tensione". Poi ammette: "La Juve è un voto in assemblea, dobbiamo accettare la democrazia. Mi sembra di essere tornato indietro ai tempi del Medioevo, più precisamente ai tempi del Feudalesimo, quando c'era un feudatario, vassalli e valvassori. Questo sistema noi non lo condividiamo per nulla e detto questo mi pare che abbiamo detto tutto. Noi siamo pronti a battagliare, però contro i mulini a vento è difficile farlo. Dall'interno un cambiamento lo reputo impossibile". Marotta va in tackle: "Il modo con cui sono emerse certe dichiarazioni vada biasimato, e poi ci sono concetti espliciti sui quali non siamo d'accordo: dire che Beretta non conta nulla, che Abodi è un cretino... sono esternazioni molto gravi per un consigliere federale. Noi non condividiamo il modus operandi anche se la riforma va fatta".
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