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Milan, Pioli in bilico: il club rossonero ha deciso la sorte dell'allenatore
Stefano Pioli (foto Lapresse)

Pioli-Milan, la decisione del club rossonero sull'allenatore

La notte buia di Salerno - pareggio recuperato in extremis con l'ultima in classifica e Fikayo Tomori ko (proprio mentre la squadra di casa passava in vantaggio), ennesimo crack muscolare della stagione rossonera - porta a riflessioni in Casa Milan.

La priorità in questo momento è cercare soluzioni all'emergenza infortuni (il conto aggiornato parla di 30, di cui 22 legati a problemi muscolari su 21 giocatori diversi da inizio stagione) che sta falcidiando il Diavolo, ormai privo dei suoi difensori centrali: oltre a Tomori (previsioni di un mese di stop su per giù) sono fuori da tempo Pierre Kalulu (rientro verso marzo) e Malik Thiaw (lo si rivedrà in campo a febbraio), oltre all'argentino Marco Pellegrino (verso il recupero ma è out da quasi due mesi).

Fronte allenatore: al momento, da quanto trapela, la posizione di Stefano Pioli non sarebbe in bilico. Almeno per il momento resiste l'idea di andare avanti sino a fine stagione e poi fare il bilancio (con le voci su Thiago Motta e soprattutto Raffaele Palladino come scenari post luglio). Non si parla dunque di esonero imminente per l'allenatore che dunque 'mangerà il panettone' rossonero a Natale. Qualche indiscrezione ha parlato di 72 ore di riflessione e anche di uno Zlatan Ibrahimovic che sarà chiamato a dire la sua, ma l'impressione è che Milan-Sassuolo vedrà il tecnico emiliano sulla panchina del Diavolo.

Escluso un Ignazio Abate promosso dalla Primavera dopo Natale, azzerate le voci su traghettatori: da Roberto Donadoni (quotazioni al rialzo se cambiasse qualcosa), passando per Shevchenko o la suggestione Tassotti. Dopodiché è chiaro sabato 30 dicembre sarà vietato sbagliare contro Berardi e compagni per non rischiare di veder precipitare la situazione, portando il club a dover fare nuove riflessioni su Pioli. E in generale il Milan nel 2024 dovrà invertire la rotta sia sul fronte infortuni, che dal punto di vista dei risultati (con uno scudetto ormai più che compromesso e l'Europa League che si ì 'sostituita' alla Champions dopo il terzo posto nei gironi).

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