Il numero uno del Parma Mirante ad Affari: "Da Buffon ho imparato la continuità del lavoro"
Di Giordano Brega

"Portieri a cui mi sono ispirato? Sicuramente il primo è stato Luca Marchegiani. E poi mi piaceva molto vedere Giuseppe Taglialatela. Era perfetto nelle movenze, nello stile, nel suo modo di parare. Anche nel modo di vestirsi. Attirava anche quello". Parola di Antonio Mirante. Il numero 1 del Parma (convocato tre volte da Prandelli in Nazionale tra il 2010 e il 2012), intercettato nel corso della recente presentazione by Panini (Calciatori Adrenalyn XL 2013-14) si confessa ad Affari. L'estremo difensore nato a Castellammare di Stabia è stato anche vice-Buffon in passato. Cosa ha imparato da lui durante l'esperienza bianconera? "Ho imparato la continuità del lavoro. Vedere come un campione del mondo si calava in una realtà di serie B. Quello mi è stato d'esempio. E anche se ho giocato pochissime volte quell'anno mi ha insegnato molto. E' stata una cosa che in quella stagione mi ha fatto maturare". In cosa il portierone bianconero è inarrivabile? "Per quanto riguarda la sua capacità di rimanere concentrato durante i novanta minuti. Se giochi in una grande squadra hai poche occasioni per metterti all'opera e in quello lui è veramente formidabile". Una maglia azzurra per i Mondiali? C'è un fioretto che farebbe se la raggiungesse? "No, non farei qualcosa di particolare. So che per arrivarci devo lavorare tanto. Quindi il mio fioretto deve essere quello. E augurare a me e soprattutto alla mia squadra di fare un grande campionato".