Retroscena, Montezemolo: "Parlai con Senna, voleva la Ferrari"
"Entrambi concordavamo sul fatto che per un pilota come lui la Ferrari sarebbe stata il normale sbocco per rendere la sua carriera, gia' brillantissima, addirittura unica": con queste parole, alla vigilia del ventennale della morte avvenuta sul circuito di Imola, il Presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo ricorda il grande campione brasiliano di Formula Uno Ayrton Senna. "Avevo sempre apprezzato il modo di correre di Ayrton - ricorda Montezemolo - Come in tutti i grandi campioni anche in lui c'era sempre un'enorme voglia di vincere, non si stancava mai di inseguire la perfezione e cercava di migliorarsi continuamente, era straordinario in qualifica ma anche un gran combattente in gara, sempre con il coltello fra i denti".
"Lui voleva la Ferrari e io lo volevo in squadra. Poiche' era in Italia per il Gran Premio di San Marino, ci incontrammo nella mia casa di Bologna mercoledi' 27 aprile. Mi disse che apprezzava molto la posizione che avevamo preso contro l'eccesso nell'utilizzo degli ausili elettronici per la guida che non facevano emergere il reale valore dei singoli piloti. Parlammo a lungo e mi disse in modo chiaro che voleva chiudere la sua carriera alla Ferrari dopo esserci andato vicino qualche anno prima. Ci accordammo per rivederci presto in modo da capire come superare i vincoli contrattuali che aveva in quel momento". La carriera di Senna si sarebbe dunque chiusa in Ferrari: "Purtroppo il destino porto' via a tutti gli sportivi Ayrton e Roland Ratzenberger in uno dei weekend piu' tristi della F1- conclude Montezemolo - Di Senna ricordo la gentilezza e la sua semplicita' che sembrava quasi timidezza, in netto contrasto con il Senna pilota, un combattente sempre determinato ad ottenere il massimo".
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