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Paolo Rossi, l'addio della moglie Federica: "Gli ho detto 'ora vai'..."
(fonte Lapresse)

Paolo Rossi, l'addio della moglie Federica: "Gli ho detto 'ora vai'..."

Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi, scomparso nella notte, ricorda il suo Pablito: "Non è facile riassumere tutto quello che è stato Paolo. Una persona unica, piena di ottimismo, anche nei momenti più difficili, una persona grande ma anche semplice, che mi ha insegnato tanti valori belli e lo ha fatto anche ai nostri figli. Dopo Paolo Rossi si sopravvive, cercherà di fare questo, di portare avanti quello che lui ha fatto, i nostri progetti, con i suoi valori", ha spiegato ai microfoni di Sky Sport. "Era una persona che sapeva parlare allo stesso modo sia coi capi di stato che con le persone al supermercato, questo era Paolo. Questa mattina, quando ho postato questa foto, che in molti hanno colto come addio, anzi, un arrivederci, si è scatenato di tutto e di più: mi hanno chiamato da tutto il mondo, da ovunque. Non ho la forza di rispondere a tutti, ero con lui piena di dolore e confusioni fino a questa mattina. Fare a meno di lui è tanto dura, ma gliel'ho promesso. Quando stava morendo non se ne voleva andare, l'ho abbracciato forte gli ho detto: ora vai, adesso basta, hai sofferto troppo, staccati da questo corpo, hai fatto anche troppo, devi stare sereno, crescerò io le bambine. Gliel'ho promesso". 

PAOLO ROSSI: IL FRATELLO, 'HA LOTTATO CON TUTTE LE FORZE CONTRO LA MALATTIA'

"L'ho visto per l'ultima volta ieri, alle Scotte. Era entrato in coma non mi ha riconosciuto. Fino al giorno prima sorrideva, anche se aveva perduto la forza di parlare". Rossano ROSSI, fratello di Paolo, due anni e mezzo più grande e "apripista" della carriera calcistica del campione ne racconta le ultime ore a 'La Nazione'. "Era malato dalla primavera, colpito al polmone. Decise di non farlo sapere, di affrontare la malattia protetto dalla famiglia, senza clamori. Dalla malattia originaria se ne sono sviluppate altre, anche alle ossa, certo indotte dalla debilitazione che ogni giorno lo rendeva più vulnerabile. No, il Covid non lo ha colpito". Paolo era ricoverato alle Scotte di Siena, dove Rossano andava a trovarlo "sulla base di permessi che chiedevo e mi venivano concessi quando i medici lo stabilivano". In campo , Paolo era senza paura. Come ha affrontato la malattia?. "In pochi mesi ha subito interventi, si è sottoposto a cure impattanti. Lo ha fatto con coraggio, impegnando tutto se stesso, fino a sabato ha ricevuto le terapie. Paolo aveva fiducia dei sanitari di Siena si era affidato loro con la massima disponibilità e ha offerto ai medici ogni energia per superare il male. Si è aiutato da solo, con l'affetto della famiglia, di noi". Paolo ROSSI si concedeva attimi di vita apparentemente normale, accettando ogni tanto gli inviti della tv. "Si collegava dal pc di casa con la Domenica sportiva, come tanti fanno, oggi, in tempi di Covid - racconta Rossano - . Per sostenere la breve intervista era necessaria una iniezione che lo tenesse su. Il medico gliela praticava poco prima. Gli faceva piacere mostrarsi agli sportivi, al suo mondo del calcio. Noi familiari annunciavamo che si era operato alla schiena, per spiegare la sua assenza. E non era una bugia, perché in questi mesi si è sottoposto anche a un intervento alla vertebra". Rossano e Paolo iniziarono insieme la carriera nel calcio, sotto lo sguardo di babbo Vittorio, al quale è intitolato oggi il campo del Santa Lucia e di mamma Amelia. Dal Santa Lucia passarono all'Ambrosiana. Rossano andò poi alle giovanili della Juventus, Paolo restò qualche anno in Toscana, prima di arrivare pure lui ai bianconeri e di consacrarsi attraverso Como, Vicenza, Perugia come centravanti della Nazionale, amato in Italia e anche all'estero. A 12 anni giocò nella Cattolica Virtus a Firenze, che oggi lo ha ricordato sui social con la foto dell'epoca. "Abbiamo passato la vita insieme -conclude il fratello- non ci siamo staccati un attimo, anche se eravamo fisicamente a migliaia di chilometri di distanza. Il ricordo che serberò è di noi che giochiamo insieme a pallone da ragazzini. Al di là dei trionfi, lui sarà sempre il mio Paolo".

PAOLO ROSSI. ALTOBELLI "SABATO TUTTO GRUPPO '82 SARÀ A VICENZA"

"Sabato tutto il gruppo degli azzurri '82 sara' a Vicenza a salutare per l'ultima volta Paolo ROSSI". Lo ha annunciato Alessandro Altobelli ai microfoni di Raisport, parlando di Paolo ROSSI. "Abbiamo una chat, da un po' che Paolo non interveniva, ho provato a mettere delle foto per stimolarlo ma niente, avremmo voluto stargli vicino in questi ultimi mesi" ha detto Altobelli. In studio, nello speciale di Raisport per ricordare il capocannoniere di Spagna '82, anche Sergio Brio, compagno alla Juventus, che ricorda la loro antica conoscenza. "Paolo l'ho conosciuto nel novembre 1974, io arrivavo da Lecce. Dopo aver firmato il contratto con Boniperti, andai in un appartamento dove c'erano tutti i giocatori della Primavera della Juventus. Tra loro Paolo ROSSI, Miani, Marangon, Zanone, Gasperini, Verza, Marocchino e io vivevo con loro" il ricordo di Brio. 

PAOLO ROSSI: TARDELLI, 'SEMPRE E PER SEMPRE DALLA STESSA PARTE MI TROVERAI'

"Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai". Marco Tardelli sceglie le parole di una canzone di Francesco De Gregori per ricordare, via twitter, Paolo ROSSI, suo grande amico e compagno di squadra in Nazionale e alla Juventus, scomparso la scorsa notte. Tardelli posta anche alcune foto che li ritraggono insieme fuori e dentro il campo. 

PAOLO ROSSI: CABRINI, 'TU PER SEMPRE CON ME, FRATELLI SI DIVENTA'

"Tu per sempre con me, fratelli si diventa. Riposa in pace". Così in un post su Instagram che li ritrae insieme, abbracciati, con la maglia azzurra, Antonio Cabrini ha ricordato il compagno di squadra e della nazionale Paolo ROSSI, scomparso a 64 anni.

PAOLO ROSSI, CAUSIO, 'HA RAGGIUNTO BEARZOT E SCIREA, RIPOSA IN PACE FRATELLO'

"Parlare di Paolo ROSSI come calciatore è troppo facile, lo conoscono tutti, le sue imprese sia nella Juventus sia in Nazionale: campione del mondo nel 1982, il pallone d'oro ma per me è andato via un fratello". Franco Causio ricorda così Paolo ROSSI, suo ex compagno di squadra alla Juventus e in Nazionale. "Se n'è andata una figura indelebile, ha raggiunto altri due personaggi importanti del nostro calcio come Gaetano Scirea e il 'vecio' Enzo Bearzot -aggiunge Causio-. Ricordare Paolino come persona è semplice, con il suo sorriso, con la sua serenità, ricordarlo è una cosa fantastica e dico solo 'Riposa in pace fratello'".

PAOLO ROSSI. PLATINI: DOPO MARADONA ANCHE LUI, 2020 ORA BASTA

"Michel Hidalgo, Robert Herbin, Maradona, e ora Paolo ROSSI. Puo' bastare, 2020". Michel Platini ricorda cosi' Paolo ROSSI, scomparso oggi a 64 anni. In una intervista a L'Equipe, 'Le Roi' ricorda: "Paolo e' stato un grande calciatore, un grande realizzatore, tutti si ricordano la Coppa del mondo del 1982. Abbiamo giocato tre anni insieme alla Juventus, dal 1982 al 1985, e abbiamo vinto tutto". Sottolinea poi come sia stato distante dal mondo del calcio e pure quanto abbia sofferto per la squalifica a causa del calcio scommesse: "E' l'unico grande nome del calcio che e' stato cosi' distante dal calcio, giustamente". Secondo Platini perche' "la sua squalifica lo aveva ferito molto e poi soffriva molto anche fisicamente perche' non aveva piu' un menisco. Quante ore ha passato sul lettino dei massaggi con il ghiaccio sul ginocchio". Il ricordo poi passa, inevitabilmente, al 1982, l'anno dei Mondiali: "Era all'apice della sua vita. Dopo era diverso, giocava ma senza mai tensioni, e' stato fantastico. Era un giocatore brillante che andava veloce e capiva il gioco. L'ho visto due anni fa, abbiamo pranzato insieme, stava girando un film sulla sua vita. Era davvero un bravo ragazzo, Paolo".

PAOLO ROSSI, FRANCO BARESI: "HAI REALIZZATO NOSTRI SOGNI,LEGGENDE NON MUOIONO"

- "Grande tristezza! Hai realizzato il sogno di tutti gli italiani e sarai sempre nei nostri cuori, le leggende non muoiono mai. Ciao Paolo RIP". Lo scrive su Twitter l'ex capitano e attuale vicepresidente del Milan, Franco Baresi, per ricordare Paolo ROSSI deceduto all'eta' di 64 anni.

PAOLO ROSSI, FALCAO: "CI HA TOLTO UNA COPPA,ORA BRASILE PIANGE PER LUI"

 "Il Brasile ha gia' pianto per colpa sua. Ora piange per lui. Paolo ROSSI ci ha tolto una coppa del mondo, ma ci ha conquistato con la sua voglia di vivere e giocare a calcio". Con queste parole, postate su Instagram con una foto che li ritrae insieme, Paulo Roberto Falcao, ex campione della Roma e del Brasile del 1982, ricorda Paolo ROSSI. 

PAOLO ROSSI. ZICO "PERDO UN AMICO, ERA AMATO ANCHE IN BRASILE"

"In due settimane ho perso due grandi campioni, due grandi amici. Negli ultimi anni con Paolo ci siamo visti tante volte in Italia e in Brasile, come ha detto sua moglie era una persona generosa, umile, trattava tutti allo stesso modo, quando mi vedeva mi chiamava 'Galinho', una delle ultime volte che abbiamo parlato fu a Castiglion Fiorentinio, c'era una premiazione, mi e' venuto a trovare, abbiamo cenato insieme, parlavamo di calcio, della gente, era una persona molto brava, non si atteggiava per tutto quello che aveva fatto per gli italiani ma anche per il mondo, perche' lui era considerato un giocatore del mondo. Siamo molto tristi, e' andato via troppo presto". E' un fiume in piena Arthur Antunes Coimbra Zico che, dopo aver ricordato Paolo ROSSI su Instagram ("Descanse em paz Bambino d'Oro e grande amigo"), in video-collegamento dal Giappone con Sky Sport racconta la sua amicizia con Pablito, l'uomo che fece piangere il Brasile di Zico al Mondiale del 1982. "Nel calcio si vince e si perde, ma quel che conta e' la persona e lui e' sempre stato molto carino come tanti altri calciatori italiani che hanno giocato in quel Mondiale".  "Per il Covid noi giocatori brasiliani ci siamo mossi per raccogliere fondi e anche i calciatori italiani hanno fatto un video per aiutarci, queste cose non si dimenticano. ROSSI ha fatto piangere i tifosi brasiliani, non le persone. Oggi in Brasile la gente lo ricorda e piange la sua morte", racconta Zico che poi si sofferma sul quel famoso 3-2 del Mondiale '82. "Nel calcio non si puo' sbagliare e in quella partita il Brasile ha sbagliato troppo e contro i grandi campioni gli errori si pagano, ho giocato 88 partite con la Seleçao e quella e' stata l'unica volta che abbiamo preso tre gol, ho giocato tre Mondiali e non e' mai successo. Quell'Italia fino alla partita con il Brasile non andava bene, aveva tanti problemi, ma dopo la partita con noi si rialzarono fino a vincere il Mondiale. Era una grandissima squadra e c'era un giocatore di talento come Paolo che ha trovato lo spazio e il momento giusto per farci tre gol. Aveva senso della posizione, nel '78 era molto piu' in forma che nell'82, ma li' dopo la partita con noi ha ritrovato se stesso facendo sei gol in 3 partite. Davanti a un giocatore come lui non si poteva sbagliare. Lui era un giocatore eccezionale, uno dei migliori del mondo".  Infine l'ultimo ricordo del Paolo ROSSI uomo. "Ho giocato con lui una volta con la nazionale della Fifa, ma avevamo amici in comune e siamo stati anche in vacanza insieme, abbiamo giocato a calcetto con figli e amici, potevamo stare tranquilli tra di noi, siamo diventati amici e negli ultimi tre anni, seppur vivendo lontani, ci siamo visti almeno 5-6 anni. Non dimentichero' mai il suo sorriso e quando mi chiamava 'Galinho'. Spero riposi in pace e che Dio porti conforto alla sua famiglia e ai suoi amici".

PAOLO ROSSI. RUMMENIGGE: "SOTTO SHOCK, GIOCATORE E UOMO DI GRAN CLASSE"

"Quando ho sentito della morte di Paolo sono rimasto sotto shock, e' una grande perdita". Cosi' l'ex attaccante della Germania e dell'Inter, Karl-Heinz Rummenigge, in un video-messaggio trasmesso da Sky Sport 24. "Con lui sono stato amico, abbiamo disputato tante partite da avversari, lui con la maglia della Juve e io con quella dell'Inter, si vinceva o si perdeva ma c'era sempre il grande piacere di giocare contro un campione come Paolo - dice l'attuale amministratore delegato del Bayern Monaco -. La piu' importante l'abbiamo disputata Madrid, quando l'Italia vinse il Mondiale battendo in finale la mia Germania 3-1 con un suo gol, e' stato un uomo di grande classe e stile. Mi dispiace molto, le mie piu' sentite condoglianze alla famiglia di Paolo e a tutti i suoi amici, e' stato un uomo grande e forte". 

PAOLO ROSSI. ANCELOTTI "MI RIMANE RICORDO TUA SIMPATIA E ALLEGRIA"

"Mi rimane il ricordo della tua simpatia e allegria...Riposa in pace, Paolo". Con questo tweet il tecnico dell'Everton, Carlo Ancelotti, ricorda Paolo ROSSI scomparso oggi all'eta' di 64 anni

PAOLO ROSSI. GILARDINO "NATO IL 5 LUGLIO 1982, SOTTO LA TUA STELLA" ROMA

"E' come se ripercorressi quella giornata, mi si e' stretto lo stomaco dopo aver letto questa notizia... Eh si' Pablito, io il 5 luglio del 1982 sono nato, ma da quel giorno ho sentito parlare di te, da mio padre. Piu' crescevo e piu' lui mi raccontava e mi faceva vedere quelle immagini, credo di essere nato sotto la tua stella, credo molto nel destino. Tu Pablito quel giorno hai fatto gioire milioni di italiani, ora riposa in pace Campione, rimarrai per sempre nei nostri cuori". E' il messaggio che Alberto Gilardino dedica su Instagram a Paolo ROSSI. L'ex attaccante, campione del mondo nel 2006, ricorda Pablito che il 5 luglio del 1982, giorno della nascita del "Gila", segno' tre gol al Brasile e poi trascino' gli azzurri sul tetto del mondo.

PAOLO ROSSI. PIPPO INZAGHI "ERA IL MIO IDOLO"

"Era il mio idolo da bambino. Avevo 10 anni nell'82, sognavo di fare il centravanti e lui era la mia ispirazione, ROSSI e Van Basten sono stati i miei idoli d'infanzia". E' il ricordo di Paolo ROSSI a Sky Sport di Pippo Inzaghi.

PAOLO ROSSI. VIERI "CIAO GRANDE PABLITO, SEI STATO IL NOSTRO EROE"

"Riposa in pace grande Pablito! Sei stato il nostro eroe". Lo scrive su Instagram l'ex attaccante della Nazionale, Christian Vieri, che ha voluto ricordare Paolo ROSSI postando anche la foto di Pablito mentre, braccia al cielo, esulta per il gol nella finale contro la Germania.

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