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Sport
Ritmica, interviene Malagò: "Chiedo scusa. Lo sport adesso deve cambiare"

Malagò: "Bisogna capire se si tratta di singoli casi o di un sistema"

Lo scandalo che ha travolto il mondo della ginnastica ritmica è arrivato ai massimi livelli. La vicenda delle presunte violenze psicologiche ai danni delle ex "farfalle azzurre" non ha potuto lasciare indifferente anche il numero uno del Coni, Giovanni Malagò. "Come presidente del Comitato olimpico e punto di riferimento dello sport italiano - spiega Malagò a Repubblica - sento l’obbligo di chiedere scusa a tutte le atlete ed ex atlete che hanno sofferto a causa di comportamenti inappropriati. Chi ha sbagliato verrà punito E qualcosa a livello regolamentare cambierà senza dubbio. Penso, in particolare, a una sorta di divisione netta delle carriere degli sportivi. Adesso bisogna capire se hanno sbagliato solo i singoli o se c’era un sistema che li ha indotti a sbagliare".

"In questo secondo caso - prosegue Malagò a Repubblica - si potrebbe parlare di responsabilità oggettiva, di tutti, Coni compreso. Se invece ci trovassimo di fronte a tante situazioni autonome, sarebbe solo un problema dei singoli soggetti. Gli istruttori devono avere un curriculum e uno stipendio adeguato, vero. Ma chi li paga? Le società dilettantistiche, organizzazioni non-profit, non possono reggere l’impatto della riforma. Serve una riflessione sul ruolo dello Stato nell’intero sistema sportivo. Le medaglie olimpiche rappresentano il traguardo di un rigoroso percorso di eccellenza, ma deve essere garantito il diritto di praticare sport anche a tutti gli altri cittadini, anche di chi ha qualche chilo in più. Un doppio percorso, una separazione delle carriere".

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