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Toscana
Arte, il gruppo OpenArtCode dedica le sue opere alla lotta ambientale

La mostra di Firenze ha un tema specifico: verso emissioni nette zero. Bilanciando le emissioni di carbonio si ottiene un’impronta netta di carbonio pari a zero. Un obiettivo da raggiungere il prima possibile. Il primo strumento per la lotta ai cambiamenti climatici rimane una drastica riduzione delle emissioni di carbonio.

Con settembre riparte l’arte presso la Collezione Stengel a Palazzo Rosselli del Turco di Firenze. Dall’8 settembre all’8 ottobre 2020, si svolgerà la mostra OpenArtCode T NZETowardNet Zero Emissions. Prevista inizialmente per marzo, la mostra è stata posticipata a settembre a causa della diffusione del Covid-19. La collettiva raduna artisti sensibili alle tematiche ambientali. Il titolo OpenArtCode deriva da un gruppo composto da artisti internazionali che hanno esposto al Grand Palais di Parigi, alla gallery@oxo di Londra, al Tokyo Metropolitan Art Museum e in altre prestigiose sediin occasione di mostre organizzate dallo Studio Abba. La mostra di Firenze ha un tema specifico: verso emissioni nette zero. Bilanciando le emissioni di carbonio si ottiene un’impronta netta di carbonio pari a zero. Un obiettivo da raggiungere il prima possibile. Il primo strumento per la lotta ai cambiamenti climatici rimane una drastica riduzione delle emissioni di carbonio. La soluzione della crisi economica causata dal Covid-19 grazie a lungimiranti scelte politiche può essere strettamente collegata all’obiettivo delle emissioni zero. I governi di diversi paesi hanno già vincolato i finanziamenti alle imprese in difficoltà a politiche green. Gli artisti sono sempre stati tra i primi a comprendere e interpretare i cambiamenti sociali.

Il gruppo OpenArtCode può vantare artisti impegnati per l’ambiente in prima persona, come ad esempio il fotografo norvegese Trond Are Berge, che cattura nei suoi scatti la bellezza della natura, anche quella più estrema. Trond Are dal 1981 fino al 2020 è stato un ranger per numerosi parchi nazionali e aree montane della Norvegia. Nel suo stile di vita rivela l’impegno per l’ambiente, che condivide con la moglie Marte, con la quale ad esempio hanno scelto di fare un solo viaggio in aereo all’anno, per ridurre il loro contributo personale alle emissioni di carbonio. Le foto della natura inviolata faranno da contraltare agli scatti di un altro celebre fotografo e regista, Jacques Renoir, che porta a Firenze alcune immagini dei consumi dell’uomo, con i marchi sgargianti ancora visibili delle lattine pressate per lo smaltimento o dei contenitori di detersivi schiacciati e mischiati ad altre plastiche colorate. L’impegno per l’ambiente di Jacques Renoir è di antica data. È stato documentarista sulla nave di ricerca Calypso di Cousteau all’inizio di una lunga carriera artistica nel solco della tradizione di famiglia: Jacques è il nipote del maestro del cinema francese Jean Renoir e pronipote del Renoir più celebre, il pittore Pierre-Auguste Renoir.

Esporrà anche Sandra Muss alla quale è stato recentemente dedicato un progetto speciale nella settimana di Art Basel Miami a dicembre 2019 con l’istallazione “Open Door” presso Eden Roc e l’installazione “Portals – dream of flight” all’entrata della fiera PULSE Miami (installazione che era stata ospite dell’hotel Villa San Michele di Fiesole nel 2019). Evelyne Huet, artista digitale parigina, sensibile alla tematicadella violenza sulle donne, espone tre opere realizzate per l’occasione e dedicate alla salvaguardia del pianeta. L’interior designer svedese, Susanne Sjögren realizza a mano con materiali di pregio, completamente naturali, arredi quali poltrone,pouf e divani. Ha riconvertito una vecchia stazione ferroviaria per trasformarla nel suo studio: Fotevik Station Höllviken.

Il fotografo giapponese Sumio Inoue imprime le foto su una carta di riso che realizzaa mano. Una speciale washi,spessa e porosa, sulla quale riesce a trasporre in bianco e nero le immagini di monumenti, scorci di città e paesaggi urbani. Luci e ombre naturali si alternano dolcemente per comporre la serie Silenzioso, risultato di viaggi intorno al mondodi Sumio Inoue, che è stato per diversi anni art director per importanti riviste di moda internazionali. L’italiana Sara Palleria presenta una serie di tele che ha scelto quale “modesto contributo artistico per riflettere. Per la nostra sopravvivenza – afferma Sara - occorre mutare, modificare il nostro stato d’animo da e per il contesto. Generare energia in modo pulito ed efficiente”. All’energia – questa volta interiore – sono dedicate le opere di Tiril, già protagonista di una personale presso la Collezione Stengel nel 2017. Tiril ha scelto di esporre tre opere realizzate riflettendo sull’essere umano.Evocano e affermano dove ci troviamo ora nella nostra evoluzione con la terra.

Stefano Mariotti, fiorentino, completerà nel corso della mostra alcune piccole installazioni di oggetti quotidiani che trasformerà nel corso di performances che documenteremo sui social media. Le opere di Karl Stengel, sempre protagonista alla Collezione Stengel, sono state selezionate per alternarsi a quelle degli artisti internazionali in una sorta di dialogo ideale. Riprendiamo così la migliore tradizione di Karl che nell’arco di tutta la sua carriera artistica ha sempre dialogato con musicisti, scrittori e artisti.

LE OPERE E LA STORIA DI JACQUES RENOIR

Jacques Renoir fotografo, direttore della fotografia e cineasta sarà a Firenze in occasione della mostra OpenArtCode T NZE Toward Net Zero Emissionsche si svolgerà dall’8 settembre all’8 ottobre alla Collezione Stengel a Palazzo Rosselli del Turco di via dei Serragli. Alcuni figli d’arte hanno seguito naturalmente le impronte dei genitori, per Jacques Renoir nel campo artistico c’era l’imbarazzo della scelta. È pronipote di uno dei più celebri pittori del mondo, Auguste Renoir e nipote di un maestro del cinema, Jean Renoir. Un’eredità artistica incredibile e al tempo stesso intimorente. Jacques Renoir però non si è lasciato intimidire e ha sviluppato molto preso una passione ben definita per l’immagine e la fotografia. Dopo la Scuola Tecnica di Fotografia e Cinematografia Louis Lumière, diviene assistente di direttori della fotografia e registi quali Vadim, Claude Sautet, Granier Deferre, Edouard Molinaro, Lewis Gilbert e John Frankenheimer.

La sua curiosità di scoprire il mondo lo ha portato sulla nave di ricerca Calypso di Cousteau, dove per sette anni ha documentato i viaggi per gli oceani, girando e dirigendo episodi della serie tv che ha ottenuto un successo planetario. La serie che ha ricevuto quattro nomination e un Emmy Award. Jacques Renoir ha sempre cercato di “guardare oltre lo sguardo” e andare oltre la soglia delle apparenze, cercando di esprimere anche quello che non si riesce a dire con le parole. Ha sempre sostenuto che bisogna mettere in discussione la nostra visione formattata dalla nostra educazione, dalla nostra cultura, dalla nostra società. Ha continuato a viaggiare grazie a reportage in Bangladesh, Corea del Nord, Libano e altri paesi, sempre per la televisione. Poi di nuovo in Francia, per trovare fiction televisive e cinematografiche.

La passione per la fotografia, trasmessa da suo padre che è stato direttore della fotografia, lo ha sempre accompagnato. Negli anni più recenti Jacques Renoir ha sperimentato nuovi stili fotografici, come nelle serieAllumettesbrûléese Nus brûlées, in cui ha stampato alcuni suoi scatti per poi incendiarli e fotografarli mentre venivano lambiti dalle fiamme. Usando sia scatti di nudi, sia di bustine di fiammiferi, inquadrate con taglio geometrico in un netto contrasto di forme e colori. L’elemento perturbatore del fuoco interviene a modificare la realtà statica mutandola in una sequenza temporale. E ancora una volta Jacques vuole guardare oltre lo sguardo e si chiede “Le monde est-il celuique nous percevons ?” (il mondo è quello che noi percepiamo?).

Le foto che porta a Firenze sono dedicate al tema della mostra “towards net zero emissions”. Sono scatti di scarti dell’uomo, dalle lattine pressate ai contenitori dei detersivi schiacciati. Il taglio geometrico degli scatti di Jacques trasforma l’oggetto inquadrato, conferendo nuove forme e bellezza, grazie all’accostamento dei colori, anche ai rifiuti. La beauté se dissimule en deslieuxinattendus(la bellezza si nasconde in luoghi inaspettati). Accompagnano sovente le sue mostre fotografiche i testi di sua moglie, la poetessa Claude Montserrat. Una collaborazione che ha riguardato diverse serie di fotografie realizzate da Jacques negli anni recenti. Lo stesso Jacques si è cimentato, con successo, con la letteratura. Ha pubblicato diversi libri tra cui la biografia romanzata di Renoir e dei suoi parenti "Le tableau Amoureux" per la casa editrice Fayard poi adattato per il cinema per il film "Renoir" di Gilles Bourdos con Michel Bouquet nel ruolo di Auguste Renoir.

Proseguono le sue serie fotografiche au-de là du regard  (oltre lo sguardo), dedicate al nudo, alle ombre di luce, ai laboratori degli artisti, agli ulivi di Renoir, alla danza e al movimento, materiali paesaggistici e schizzi di viaggio. Le mostre si susseguono in Francia e all'estero. L’atelier di Renoir si trova a Nizza nella zona caratteristica del porto. È possibile visitarlo. Non è soltanto un luogo di esposizione, ma anche il laboratorio dove Jacques si occupa tutte le fasi della produzione delle sue fotografie.

OpenArtCode T NZE  8 settembre – 8 ottobre 2020

COLLEZIONE STENGEL Palazzo Rosselli del Turco, Via dei Serragli, 17 - 50124 Firenze

Ingresso libero esclusivamente su appuntamento.Sono ammessi gruppi di massimo 15 persone; obbligatorio l’uso della mascherina.

info@studioabba.com+39 3405779080

 

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