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Toscana
Manoscritti rubati in mostra a palazzo Pitti grazie all'Arma dei Carabinieri

A Palazzo Pitti antichi manoscritti, codici preziosi e pergamene illustrate dai maestri del Medioevo e del Rinascimento in mostra fino ad ottobre grazie al lavoro di recupero dell’Arma dei Carabinieri

Visibili al pubblico, grazie ad una mostra a palazzo Pitti aperta fino ad ottobre, antichi manoscritti, codici preziosi e pergamene illustrate dai maestri del Medioevo e del Rinascimento recuperati dell’Arma dei Carabinieri, Nucleo per la Tutela Patrimonio Culturale. Un vero e proprio tesoro di sapere arte e devozione, prima rubato e poi ritrovato. Tra le opere esposte nella reggia medicea, una quarantina, il celebre libro denominato Ufficio dei Morti appartenuto a Papa Leone X de’ Medici. Molte le pergamene finemente illustrate e decorate dai alcuni dei più grandi maestri del Medioevo e del Rinascimento. La mostra si intitola "Storie di pagine dipinte. Miniature recuperate dai Carabinieri" ed è organizzata dalle Gallerie degli Uffizi grazie a veri capolavori recuperati dopo il furto dallo speciale nucleo comandato dal generale di brigata Roberto Riccardi. I manoscritti e le singole pagine miniate in mostra, provengono da Castelfiorentino, Colle di Val d’Elsa, Firenze, Perugia e Pistoia e sono opera di grandi artisti come il Maestro di Sant’Alessio in Bigiano, Pacino di Buonaguida, Attavante degli Attavanti, Gherardo e Monte di Giovanni. La particolarità della mostra è rappresentata dalla attenta descrizione della storia dei furti e dei recuperi di cui è protagonista ogni volume, ogni singola pagina, ogni miniatura ritagliata. Tra queste i corali provenienti dal convento dei Minori Osservanti di San Lucchese a Poggibonsi, oggetto di ben due furti, negli anni Trenta del ‘900 e poi di nuovo nel 1982;gli oltre venti volumi dell’abbazia benedettina di Montemorcino in Umbria che, trasferiti nell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore ad Asciano, vennero rubati nel 1975; l’Ufficio dei Morti di Leone X de’ Medici, prezioso ed elegante come si conveniva a quel papa, raffinato intellettuale. La rassegna non esclude le opere sfregiate, le pagine da cui sono state ritagliate le miniature, i fogli strappati dai codici, ed è quindi un’occasione per pensare al furto di questi manufatti non solo come a una sottrazione di un bene comune, ma come una violenza che va dritta al cuore della nostra cultura e che attacca i testi, la nostra lingua, le pitture che la decoravano e la spiegavano. La realizzazione della mostra è dovuta a storici dell’arte, specializzandi e dottorandi di Storia della Miniatura all’Università degli Studi di Firenze, sotto la guida della professoressa Sonia Chiodo, una dei massimi esperti della materia. Particolarmente in un campo complesso come lo studio dei volumi (codicologia) e delle loro decorazioni, è indispensabile che il lavoro anti crimine dei Carabinieri si avvalga di precise competenze specialistiche, come in questo caso: ogni miniatura o libro antico recuperato deve poter essere ricondotto al contesto di appartenenza, ed è in questo ambito che un drappello di giovani studiosi ha costruito l’esposizione di Palazzo Pitti. E la concretezza, l’importanza dei risultati da loro raggiunti non saranno legate soltanto all’occasione temporanea della mostra: il loro lavoro include infatti il censimento di tutte le mancanze in modo da mettere a disposizione della Banca Dati dei Carabinieri una messe di informazioni aggiornate, essenziali alle investigazioni in corso e a quelle future. Storie di pagine dipinte ha anche un particolare corredo infografico: sette disegni della nota illustratrice Vanna Vinci, resi interattivi mediante una tecnologia touch, che presentano ai visitatori, in modo chiaro e accattivante, i luoghi e i protagonisti delle storie che la mostra ricostruisce: copisti, miniatori, religiosi e, da ultimo, i ladri e le forze dell’ordine.  

Storie di pagine dipinte, Miniature recuperate dai Carabinieri

Palazzo Pitti, Firenze

24 giugno – 4 ottobre 202

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