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Usa, la crisi economica minaccia anche i colossi di Wall Street.

Usa, molte ombre per le grandi banche americane

La crisi economica globale sta toccando tutti, persino quei colossi di Wall Street che mai si sarebbe pensato potessero perdere o, perlomeno, guadagnare meno. Ed invece l’inflazione e la probabile recessione li stanno mettendo alla prova. Le grandi banche degli Stati Uniti, infatti, hanno presentato i loro risultati del terzo trimestre, e tutte, più o meno, stanno risentendo del deterioramento dell’economia. Le sei maggiori realtà bancarie americane (JP Morgan Chase, Citigroup, Bank of America, Wells Fargo, Goldman Sachs e Morgan Stanley) è pur vero che hanno guadagnato quasi 30 miliardi di dollari nel terzo trimestre di quest'anno, ma questo rappresenta il 23% in meno rispetto ai medesimi tre mesi dell’anno passato. L’ incertezza economica e la forte conseguente discesa del mondo azionario hanno rallentato l'attività sui mercati dei capitali e i proventi dell'investment banking (fusioni e acquisizioni, commissioni per la sottoscrizione e il collocamento di emissioni a reddito fisso e variabile, consulenze) sono calati del 50%. Fortunatamente il consumer business,il consumer business e il banking per le piccole e medie imprese e il retail banking rimangono forti e, con i tassi in crescita, pure i ricavi sono cresciuti.

 

Usa, terzo trimestre complicato per le sei grandi banche americane 

JPMorgan, la più grande banca degli Stati Uniti, ha realizzato oltre 9.000 milioni di dollari di utile nel terzo trimestre, il 17% in meno rispetto ai quasi 12000 milioni dello stesso periodo del 2021. La differenza è interamente dovuta a maggiori accantonamenti per i possibili rischi sui prestiti. JPMorgan, tuttavia, ha aumentato le entrate del 10% a oltre 32000 milioni di dollari. E il margine di interesse (interessi riscossi meno gli interessi pagati) è cresciuto del 34% (17600 milioni da record).Con gli aumenti dei tassi le banche hanno predisposto interessi più elevati sui prestiti prima di aumentare i tassi sui depositi. Per contro, la minore attività di fusioni e acquisizioni ha contratto i guadagni. In particolare, i ricavi dell'investment banking sono diminuiti del 47% nel trimestre, a 1.713 milioni.Non a caso il Ceo, Jamie Dimon, ha previsto una prossima recessione nonostante consumatori e aziende continuino a godere di buona salute finanziaria.

Usa, Citigroupo dal 2023 chiuderà i rapporti con la Russia

Citigroup ha guadagnato, nel periodo considerato, quasi 3,500 milioni di dollari nel periodo esaminato, il 25% in meno del 2021. Anche in questo caso gli accantonamenti per il futuro incerto hanno gravato sui ricavi.Niente più Russia dal 2023 per il gruppo americano. Il miglior risultato (unico nel panorama) è stato ottenuto da Bank of America. Il suo guadagno è stato dell’8% superando i 7000 milioni. I rialzi dei tassi hanno portato i margini ad una crescita del 24%, a 13.765 milioni di dollari, la trimestrale più alta degli ultimi 10 anni. Una “voce positiva dal Ceo della banca Brian Moynihan “Abbiamo continuato a registrare una forte crescita dei clienti in tutte le nostre attività”. Nel periodo considerato l’utile del terzo trimestre di Wells Fargo è sceso del 31% ( oltre 5.000 rispetto agli oltre 3.500 del 21). Il margine di interesse è cresciuto del 36%, a 12.000 milioni di dollari.  Il Gruppo ha pure risentito del rallentamento dei mutui con il calo delle vendite di case. Wells Fargo è stata ulteriormente appesantita dai 2 miliardi di dollari di addebito per una sorta di class action per “pratiche irregolari”.

 

Usa, Goldman Sachs in calo degli utili del 44%

Goldman Sachs ha subito un calo degli utili del 44% (quasi 3000) essendo molto dipendente dall'attività di investment banking. Sono crollate tutte le tipologie di commissioni per il rallentamento dei mercati dei capitali. Il miglioramento dell'intermediazione e il miglioramento dell'attività bancaria per i privati ​​non sono stati sufficienti a controbilanciare le perdite. Ultima Morgan Stanley. Il suo utile è sceso del 29%, a oltre 2.600 milioni. Causa principale il calo del 55% dei proventi dell'investment banking.Il suo amministratore delegato, James Gorman, ha inoltre detto che sta pensando ad una riduzione dei posti di lavoro “Stiamo esaminandolo. Abbiamo imparato, durante la pandemia Covid, su come possiamo operare in modo più efficiente”. E nel mondo americano anche i ricchi “piangono” in questo periodo

 

 

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