L’ESM e il Fondo Salva-Stati - Affaritaliani.it

Finanza

L’ESM e il Fondo Salva-Stati

L’European Stability Mechanism (ESM o MES Meccanismo Europeo di Stabilità) è una componente importante della strategia UE per salvaguardare la stabilità finanziaria all'interno della zona euro.

 

Il Fondo dell’European Stability Mechanism è gestito dal Consiglio dei governatori formato dai ministri finanziari dell'area euro, da un Consiglio di amministrazione (nominato dal Consiglio dei governatori) e da un direttore generale, con diritto di voto, cui si aggiungono il Commissario UE agli Affari economico-monetari e il Presidente della BCE come osservatori. A seconda delle decisioni il Consiglio opera a maggioranza qualificata o a maggioranza semplice.

 

L'ESM è stato lanciato nel 2012, come successore dell'Efsf (o FESF - Fondo europeo di stabilità finanziaria) veicolo di salvataggio temporaneo creato nel 2010 proprio per soccorrere la Grecia sull'orlo del fallimento. Il fondo (chiamato anche Fondo Salva-Stati) può prestare oltre 700 miliardi di euro, molto di più di quanto nella disponibilità dell’Efsf, che si fermava a 440 miliardi di prestiti erogabili.

L’ESM emette strumenti finanziari e titoli, simili a quelli che l'Efsf emetteva precedentemente per erogare gli aiuti ad esempio a Irlanda, Portogallo oltre alla Grecia (con la garanzia dei Paesi dell’area euro, in proporzione alle rispettive quote di capitale nella BCE), e può acquistare titoli di Stati dell’eurozona sul mercato primario e secondario.

 

Il fondo può concludere intese o accordi finanziari anche con istituzioni finanziarie e istituti privati. È previsto l'appoggio anche delle banche private nel fornire aiuto agli stati in difficoltà.

In caso di insolvenza di uno Stato finanziato dal MES, il fondo avrà diritto a essere rimborsato prima degli altri creditori.
 

L’European Stability Mechanism presta soldi agli Stati in grave crisi finanziaria previo richiesta formale. Per la restituzione del debito è previsto un tasso di interesse agevolato, ma in cambio vengono richieste delle riforme al Paese beneficiario, sostanzialmente di tipo macroeconomico. Uno Stato beneficiario che non rispetta le condizioni del Fondo o che ritarda il pagamento del debito può essere soggetto a sanzioni. I soldi prestati dall’ESM, come abbiamo detto, vengono forniti dagli altri Stati membri.

I 705 miliardi a disposizione dell'ESM sono forniti dai 19 Stati dell'area euro. Germania, Francia e Italia sono i maggiori contribuenti: la Germania contribuisce con una quota del 27%, la Francia col 20%, l’Italia col 17% e via via tutti gli altri. La quota dei singoli Stati membri nel finanziamento si basa sulla singola quota di capitale nella BCE.

L'ESM può garantire assistenza finanziaria con quattro modalità:

  • erogando i classici prestiti (come fatto in precedenza dall'Efsf);
  • fornendo assistenza finanziaria preventiva attraverso apposite linee di credito;
  • accordando prestiti destinati a ricapitalizzare le banche in difficoltà;
  • acquistando titoli del debito pubblico sui mercati primario e secondario (effetto scudo anti-spread).

Finora l'ESM è stato utilizzato per fornire aiuti alla Spagna e a Cipro, mentre i precedenti programmi di assistenza a Grecia, Irlanda e Portogallo erano stati condotti dall'Efsf. Tutti i programmi Efsf avviati per rispondere alla crisi del debito sono terminati: nel caso di Irlanda e Portogallo sono stati conclusi con successo, mentre quello della Grecia era scaduto lo scorso 30 giugno, senza che Grecia e creditori riuscissero ad accordarsi sulle riforme economiche necessarie per l'erogazione dell'ultima tranche di aiuti da 7,2 miliardi. Però l’ESM ha verificato l’impegno del governo greco e ha accordato in novembre l’erogazione di una seconda tranche sul totale di 16 miliardi approvato ad agosto (la prima rata era stata di 13 miliardi, questa di 2, ne manca ancora uno).

Il Managing director del MES è nominato dal consiglio di amministrazione per un periodo di 5 anni. L'attuale Managing director dell’ESM è Klaus Regling.  Ricordiamo che anche funzionari italiani ricoprono ruoli significativi nell’ESM: Head of Risk è Cosimo Pacciani, fiorentino, vicino alle posizioni dell’attuale governo, e il terzo piano di salvataggio della Grecia è stato realizzato con la fattiva presenza di Nicola Giammarioli, Head of Strategy and Institutional Relations