Finanza
Seduta in forte calo per Wall Street
La seduta ieri a Wall Street e' finita in forte calo ma comunque sopra i minimi visti nel durante complici rinnovate voci della disponibilita' a cooperare dei Paesi membri dell'Opec su un eventuale taglio alla produzione. Il ritorno delle vendite sui titoli bancari e un ulteriore scivolone del greggio hanno alimentato la tensione sui mercati globali. I volumi di scambi, per quanto elevati, non hanno pero' ancora raggiunto i livelli dello scorso agosto, quando gli investitori di tutto il mondo erano stati sorpresi negativamente da una svalutazione dello yuan contro il dollaro decisa dalla banca centrale cinese e percepita come sintomatica di un rallentamento peggiore delle stime di Pechino. Nel suo secondo e ultimo giorno di testimonianza al congresso, il governatore della Federal Reserve Janet Yellen non ha detto nulla capace di risollevare l'animo degli investitori. Yellen per altro ha detto che l'istituto centrale Usa non esclude a priori un taglio in territorio negativo dei tassi. Si tratta di una mossa presa da varie banche centrali in Europa e in Giappone. Arrivato a cedere 411 punti, il Dow Jones ha perso 254,56 punti, l'1,6%, a quota 15.660. L'S&P 500 ha ceduto 22,78 punti, l'1,23%, a quota 1.829,08 ma nel durante era sceso sotto i minimi del 20 gennaio scorso pari a 1.812,29. Il Nasdaq ha registrato un calo dello 0,4%. Il petrolio al Nymex e' scivolato del 4,5% a 26,21 dollari al barile, minimo da 2003.