Dall’Europa più fondi per i bambini poveri
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Il Parlamento europeo ha dato il suo via libera al nuovo Fondo sociale europeo, chiamato Fondo Sociale Europeo Plus (leggi qui tutti i dettagli) uno strumento che ha come obiettivo quello di sostenere le fasce di popolazione maggiormente in difficoltà nell’Unione Europea. Nonostante le politiche sociali siano di esclusiva competenza degli Stati membri, attraverso questo fondo Bruxelles ha voluto negli anni cercare di accorciare le distanze tra ricchi e poveri, offrendo servizi alle famiglie meno agiate e attenuando le disparità sociali.
“Una delle grosse novità introdotte con la nuova programmazione riguarda la Garanzia Bambini, un fondo ad hoc per sostenere le milioni di famiglie con figli che vivono in povertà. Fino ad oggi non esisteva uno strumento dedicato a questa piaga che coinvolge 25 milioni di bimbi”, spiega ad Affaritaliani.it Brando Benifei, eurodeputato del Pd e relatore per il gruppo Socialisti&Democratici. “Il Fondo sarà gestito a livello delle singole Regioni, ma abbiamo messo una serie di paletti. I fondi dovranno essere infatti destinati alle famiglie in cui i minori sono a rischio di abbandono scolastico, non hanno accesso alle cure mediche o hanno una cattiva alimentazione”.
Onorevole Benifei, a quanto ammontano i fondi stanziati?
“La mia proposta é stata di 10 miliardi di euro da spendere nei sette anni di programmazione, ma siamo riusciti ad ottenerne solo 5,9”.
Perché è stato necessario creare uno strumento ad hoc per i giovani?
“Prima di tutto perché i bambini sono la fascia più debole della popolazione e non possono badare a loro stessi. Inoltre si tratta di un investimento per il futuro dell’Europa. Un bambino senza istruzione é più facile preda della delinquenza. Se non ha accesso ad una alimentazione sana e a cure mediche è più probabile che abbia problemi di salute in età adulta o che diventi obeso, diventando un costo per la collettività. In Parlamento tutti gli schieramenti politici hanno concordato sul fatto che investire sui bambini è la migliore scommessa per l’Europa”.
Quali altre fasce sociali sono destinatarie degli aiuti del Fondo Sociale Europeo Plus?
“Il 27% delle risorse complessive del fondo che ammontano a 120,4 miliardi di euro dovranno essere destinate a progetti di inclusione sociale, saranno quindi rivolti all’aiuto delle persone indigenti, mentre un 3% sarà dedicato a chi vive in povertà assoluta, comprese la comunità rom e sinti e i richiedenti asilo”.
Uno degli strumenti più importanti per sostenere le nuove generazioni e proteggerle dagli effetti della crisi economica è stato Garanzia giovani. Viene riconfermato?
“Assolutamente sì. Garanzia giovani viene assorbito dal FSE+. Il Programma é stato confermato e migliorato nei meccanismi d’azione. Abbiamo ad esempio chiesto agli Stati di non basare gli interventi di sostegno ai ragazzi semplicemente guardando ai disoccupati, ma ai Neet. Quei soggetti cioè che non studiano né lavorano e che spesso non vengono rilevati dalle statistiche ufficiali”.
Il Fondo sociale europeo + potrà essere utilizzato per finanziare misure sostegno al reddito come quelle previste dal governo Conte?
“A livello generale il FSE+ può essere utilizzato per misure di sostegno al reddito, ad oggi sicuramente vi si può attingere per il reddito di inclusione varato dal governo Gentiloni nel 2017. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza non ci sono certezze, proprio perché è lo stesso esecutivo a non aver definito ancora i particolari di questo strumento”.
Chi è che gestirà questi fondi?
“La maggioranza delle risorse del Fondo Sociale Europeo Plus vengono gestite attraverso le Regioni che devono presentare programmi operativi che rispondano a precisi obiettivi stabiliti a livello europeo. Esiste poi un piccolo fondo chiamato EaSI che invece è a gestione diretta. Significa che è la stessa Commissione europea a pubblicare dei bandi ai quali possono partecipare soggetti privati”.
Di che cosa si occupa EaSI?
“È il nuovo programma dell’Ue per l’occupazione e l’innovazione sociale. E' dedicato al sostegno di progetti che hanno come obbiettivo l'inclusione sociale, come ad esempio iniziative di microcredito o anche progetti per integrare i migranti nelle nostre comunità”.
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