Affari Europei
Francia, polemiche sulla riforma dell'intelligence: "E' liberticida"

A quattro mesi di distanza dalla strage di Charlie Hebdo la Francia non si è ancora ripresa dallo choc. Il terrorismo fa ancora tanta paura. E così, analogamente a quanto accadde negli Stati Uniti all'indomani delle Torri Gemelle ecco che viene approvata una legge che mette sul piatto sicurezza e privacy, con la bilancia che pende in maniera molto evidente verso la sicurezza mettendo da parte la privacy.
Il governo francese è infatti riuscito a far approvare una riforma dell'intelligence che è già stata ribattezzata "il Patriot Act alla francese". Nell’attesa che il testo passi al vaglio del Senato, a fine mese, il governo socialista ringrazia l’opposizione dell’UMP per il sostegno: l’Assemblée Nationale ha approvato con 438 voti a favore e 86 contrari. Inutili le proteste di magistrati, politici e difensori delle libertà civili.
L'intelligence francese, finita nell'occhio del ciclone nei giorni caldi di Charlie Hebdo, riceve una grande varietà di poteri in più. I servizi segreti potranno infatti piazzare “cimici” nelle abitazioni e nelle automobili, curiosare nelle mail e nei “cloud” dove sono conservati i documenti online, esaminare le attitudini degli utenti attraverso i motori di ricerca, “hackerare” computer e dispositivi mobili, piazzare microcamere nelle tastiere, attivare sensori di prossimità per determinare dove si trovi una determinata persona e costringere le compagnie telefoniche e i fornitori di servizi Internet a dotarsi di “scatole nere” per conservare i “megadati” o a rivelare informazioni sulla data, il mittente e il destinatario di ogni messaggio inviato online.
La società civile, con giornalisti e magistrati in prima linea, si era schierata apertamente contro una legge che di fatto apre alla discrezionalità totale dei servizi che potranno operare in molti casi senza nemmeno il bisogno di ottenere il permesso di un giudice. Politica e servizi avranno di fatto la possibilità di mettere chiunque sotto controllo e sorveglianza. In molti l'hanno definita una "legge liberticida" ma Parigi ha paura e pur di sentirsi un po' più sicura è disposta a sacrificare la propria libertà personale.