Affari Europei
Francia, per Sarkozy non è una vittoria. Guerra interna con gli oppositori

Sospiro di sollievo sì, trionfo nemmeno per sogno. Sette a sei per i conservatori di Nicolas Sarkozy sui socialisti di François Hollande, che reggono meglio del previsto: è questo l'esito del secondo turno delle regionali francesi in cui il Front National non è riuscito a conquistare nemmeno una delle sei regioni in cui era in testa dopo il primo turno del 6 dicembre. Ma alla fine nessuno può cantare davvero vittoria e i partiti tradizionali possono al piu' tirare un sospiro di sollievo. Les Republicains di centrodestra hanno strappato la prestigiosa regione parigina, l'Ile-de-France, e hanno vinto in Normandia, Nord-Pas-de-Calais-Picardia, Provenza-Alpi Costa azzurra, Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena, Alvernia-Rodano-Alpi e nel Paese della Loira ma senza riuscire a sfondare.
Ma nel centrodestra non c'è nessun trionfalismo: l'ex presidente Sarkozy, che ha moti rivali interni nel partito, ha reso omaggio al "rifiuto di qualsiasi compromesso con gli estremismi" e si è detto favorevole a confermare l'alleanza con i centristi e a lanciare un dibattito sulla linea politica in vista delle primarie del 2016. I candidati conservatori che si sono imposti su Marine e Marion Le Pen, Xavier Bertrand e Christian Estrosi, hanno ringraziato "gli elettori di sinistra" che, votandoli, "hanno fatto sbarramento" contro l'ondata del Front national.
"Lo prendiamo come un incoraggiamento", commentano dal partito. Ma ora nel partito di Sarkozy comincia la resa dei conti. Come detto, l'opposizione interna all'ex inquilino dell'Eliseo è molto forte ed è capitanata dalla vicepresidente dei Repubblicani, Nathalie Kosciusko-Morizet, che ha apertamente parlato della necessità di un processo di ristrutturazione in seno al partito. Dichiarazione subito censurata da Sarkozy: "La vicepresidente non può assumere pubblicamente posizioni diverse dal suo partito", ha detto.
In molti attaccano la leadership di Sarkozy non mancando di sottolineare che senza il patto di non belligeranza con i socialisti le vittorie regionali non sarebbero mai arrivate. Ora nel partito Repubblicano si apre la corsa verso le primarie per le presidenziali del 2017. Si dibatte già sulla data. C'è chi le vuole a giugno 2016, chi invece solo a novembre. Staremo a vedere, la partita è appena cominciata.