Affari Europei
Hollande addio, ma gauche balcanizzata.Da Valls a Segolene:i nomi per l'Eliseo
Senza Hollande, la sinistra francese deve trovare un nome per la corsa all'Eliseo. Ma la gauche è balcanizzata. Valls, Montebourg, Royal, Taubira: tutti i nomi
Una sola cosa è certa: il candidato del centrosinistra francese all'Eliseo non sarà François Hollande. Ma sul resto ci sono ancora tanti dubbi in un partito socialista diviso e balcanizzato e nel quale ancora nessuno ha capito quale sarà la linea da prendere per sfidare Fillon, Macron e soprattutto Marine Le Pen per andare quantomeno al ballottaggio. Le ipotesi sono molte e controverse.
L'82% DEI FRANCESI FELICE DELLA RITIRATA DI HOLLANDE
Se gli serviva un'ultima conferma per capire che ha fatto bene a fare un passo indietro, questa è prontamente arrivata. François Hollande, che giovedì sera ha clamorosamente rinunciato a ricandidarsi alle presidenza francese, stamane si è svegliato con un nuovo umiliante sondaggio: l'82% dei francesi approva la sua scelta di ritirarsi dalla 'corsa' e solo un misero 4% ritiene abbia fatto male.
CAMPO LIBERO PER VALLS: LE MOSSE DEL PREMIER
La sua rinuncia a un secondo mandato lascia il campo libero al premier, Manuel Valls, spagnolo di nascita ma a vent'anni naturalizzato francese, che potrebbe ufficializzare a breve la sua candidatura. Ma la sinistra francese si presenta profondamente divisa ai blocchi di partenza.
SINISTRA BALCANIZZATA. LE PRIMARIE POSSONO DIVENTARE UN "BAGNO DI SANGUE"
Il rischio, come ha subito paventato il commissario europeo agli affari economici, Pierre Moscovici, è che le primarie siano un bagno di sangue: la gauche francese è balcanizzata e le primarie potrebbero essere un momento di ulteriore divisione. Alcuni socialisti, tra cui l'ex ministro dell'Economia, Armand Montebourg, hanno già detto che si candideranno alle primarie a gennaio. C'è l'incognita di cosa faranno Segolene Royal, l'ex candidata del 2007 che potrebbe essere convinta a ripresentarsi per limitare al minimo i danni nella sinistra; o Christiane Taubira, o l'acerrima nemica di Valls, Martine Aubry. Altri ex ministri di Hollande, tra cui Emmanuel Macron, e ben più a sinistra, Jean-Luc Melenchon, si presenteranno senza passare attraverso le primarie.
ECCO I POSSIBILI CANDIDATI DELLA SINISTRA ALL'ELISEO
Da Valls a Montebourg, da Melanchon alla Royale, una panoramica dei candidati dichiarati e quelli che potrebbero esserlo.
- Manuel Valls: il premier francese è il principale beneficiario della capitolazione del suo mentore. Secondo la stampa francese, e' questione di giorni (se non ore) l'annuncio di quando lascerà Matignon. Domani sabato parlera' a una riunione del partito socialista a Parigi. Riformista, Valls è più popolare di Hollande e considerato colui che lo ha guidato verso scelte di politica economica più realiste con cui ha cercato di allargare la base elettorale. Cinquantaquatrenne, avrà il compito ingrato di difendere i risultati dei cinque anni della sinistra al governo.
- Arnaud Montebourg: anch'egli 54aenne, ha avuto un'esperienza effimera nel governo, come ministro dell'Economia tra il marzo e agosto 2014: si dimise per disaccordo con la linea economica dell'esecutivo, ed è stato il primo a ufficializzare la sua candidatura (prima ancora dell'annuncio di Hollande all'Eliseo). Posizionato a sinistra del partito, ha l'obiettivo dichiarato di voltare la pagina sui cinque anni di governo socialista e presenta un programma a sinistra di Hollande: legato alla scuola socialista classica, se due anni fa aveva contestato la svolta filoliberista dell'esecutivo, oggi si presenta come campione della classe operaia e media. Noto per la sua attività di lobbying a favore del Made in France, punta a uno Stato forte e protezionista, scommette sul rilancio delle Pmi, vuole la fine all'austerità cancellando gli aumenti di tasse alla classe media. Ma secondo la stampa francese, ci sono altri pretendenti
- Benoit Hamon: insieme a Montebourg, è un'altra figura di spicco dei 'frondisti' del partito socialista. Nominato ministro dell'Istruzione, si dimise anche lui nell'agosto 2014 per disaccordo con la linea economica del governo. Socialista di sinistra, sostiene la necessità di un forte intervento dello Stato in Economia, la restrizione del libero scambio, la nazionalizzazione delle banche, una nuova forma di economia sociale e solidale, vuole la pensione a 60 anni senza aumento dell'eta' contributiva.
- Marie-Noelle Lienemann: è tra le fondatrici, insieme a Jean-Luc Melenchon, della corrente della sinistra socialista; ma quando si arrivò alla scissione, scelse di rimanere nel partito socialista. Vuole una svolta a sinistra: propone un piano di rilancio da 35 miliardi nel 2017, con l'aumento del salario minimo a 1500 euro e la riduzione della settimana lavorativa a quattro giorni.
- Gerard Filoche: molto critico con l'attuale governo, a 70 anni, e' l'aspirante più anziano e 'arrabbiato'. Alle spalle una serie di esperienze professionali (macchinista, magazziniere, giornalista e anche insegnante di filosofia), comunista e trotzikista in gioventù, dal temperamento sanguigno e focoso, è stato tra i principali oppositori alla legge El Khomri, la riforma del lavoro che ha diviso la sinistra, e propone una piattaforma per smantellarla: pensionamento a 60 anni, settimana di 32 ore, riduzione del numero di contratti. Si oppone ferocemente alla candidatura di Valls
E non basta. C'è l'incognita di cosa faranno Segolene Royal, l'ex candidata del 2007 che potrebbe essere convinta a ripresentarsi per limitare al minimo i danni nella sinistra; o Christiane Taubira, o l'acerrima nemica di Valls, Martine Aubry. E altri due nella sinistra si presenteranno alle presidenziali per proprio conto senza passare per le primarie: il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Melenchon, e più al centro, l'ex ministro dell'Economia, Emmanuel Macron. Sono entrambi accreditati del 10% dei voti, ma in tal modo rischiano di disperdere il voto dell'elettorato progressista.