Affari Europei
Immigrati, l'invasione continua. A rischio il modello svedese

Nel 2015 sono già arrivati in Svezia oltre 100 mila rifugiati. Battuto ogni record e l'invasione non si ferma. E anche il Paese più accogliente dell'Ue vacilla: a rischio il modello di accoglienza. E si moltiplicano gli episodi di razzismo. Secondo le ultime stime alla fine dell'anno gli arrivi saranno addirittura 190 mila, questo significa che i prossimi due mesi saranno davvero drammatici per le strutture di ricezione del Paese, già messe a dura prova dall'ondata di migranti deglu ultimi mesi.
E nel 2016 le cose non miglioreranno di certo: si parla come minimo di 170 mila migranti per una spesa di 6 miliardi e mezzo di euro richiesta alle casse di Stoccolma. Una vera e propria immigrazione di massa, considerando che la popolazione della Svezia è in tutto di 10 milioni di abitanti, che ora sta sollevando qualche dibattito anche nel Paese considerato tra i più accoglienti, se non il più accogliente in assoluto, dell'intera Unione Europea.
Il ministro svedese per l'Immigrazione, Morgan Johansson, ha ammesso che si tratta di numeri "non sostenibili". E ora è a serio rischio la continuazione perpetua del cosiddetto "modello svedese", che garantisce la residenza permanente a tutti i migranti con lo status di rifugiato. Una condizione che ha sempre attirato molti profughi da queste parti e che negli ultimi mesi ha sviluppato una vera e propria attrattiva, come si è visto negli spostamenti di massa di profughi dalla Danimarca alla Svezia anche attraverso lunghe camminate sulle autostrade.
Ora tutto questo è a rischio. E per diversi motivi. Dal punto di vista logistico, le strutture ricettive sono già piene e il governo svedese sta provando a capire come e dove mettere le persone che arriveranno nelle prossime settimane, nei prossimi giorni. Inoltre, c'è un serio problema economico con il governo a guida socialdemocratica ha avvertito che l’aumento dei costi per i rifugiati prolungherà il deficit nei conti pubblici ereditato dalla crisi finanziaria.
Insomma, sarà necessaria una spending review sotto altri voci di spesa. E le polemiche non sono tardate ad arrivare, con la destra populista e xenofoba che sta ovviamente buttando benzina sul fuoco. E così anche qui si comincia a parlare di controlli alle frontiere e regole più stringenti per i ricongiungimenti familiari.
Senza contare gli episodi di razzismo che si stanno moltiplicando nelle ultime settimane. L'ultimo dei quali, il più tragico, è quello avvenuto con l'assalto alla scuola di Trollhattan. Qui un ragazzo è entrato nell'edificio armato. L'aggressione ha fatto registrare tre morti: un professore, un alunno e lo stesso aggressore. Altri due ragazzini, di 11 e 15 anni, versano in gravi condizioni a causa delle numerose ferite riportate mentre un insegnante, anch'egli ferito, è stato operato. Tutte le vittime avevano origini non svedesi. Su un account Youtube il ragazzo che aveva postato materiale che appunto glorificava il nazismo e esprimeva giudizi critici sull'Islam e sull'immigrazione. La Svezia potrebbe diventare presto molto diversa da come l'abbiamo sempre conosciuta.