Affari Europei
Renzi-Juncker: "No austerity sciocca. Sui migranti facciano tutti di più"
Incontro a Palazzo Chigi tra Renzi e il presidente della Commissione Europea Juncker dopo le polemiche delle ultime settimane. Al centro i temi dei migranti e della flessibilità economica.
L'INTERVENTO DI RENZI
"Credo che sia per noi un momento importante quello della visita di Jean Claude Juncker, abbiamo dato il benvenuto al presidente della Commissione Europea con una notizia e un progetto. Mercoledì scorso la commissione ha e da 119 procedure che aveva quando siamo andati al governo, alle 83 di oggi. Questo aiuta tutti a dare un messaggio chiaro. Questo governo è dalla parte dele regole". E' stato questo l'esordio di Matteo Renzi nella conferenza stampa congiunta con il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker.
"Condividiamo la linea della Commissione europa sulla flessibilità, questo deve essere scolpito sulla pietra", ha detto Renzi. "Per noi il riferimento è quello che ha scritto la Commissione europea sulla flessibilità, non chiediamo di cambiare", ha aggiunto il premier, "Hic manebimus optime. Il francese si può discutere, l'inglese si puo' discutere, ma il latino no". Così Renzi ha voluto ribadire la posizione dell'Italia sulla flessibilita', condivisa con quella della Commissione Europea. Una formula latina, quella utilizzata da Renzi, che sta a significare che l'Italia rimane sulla propria posizione.
"Questa mattina sono stato a inaugurare la fabbrica di un importante gruppo tedesco che ha cerato posti di lavoro e che ha visto ancora nuovi posti di lavoro", dice ancora Renzi. "L'talia sta facendo più che i compiti a casa, da segni di concretezza, useremo flessibilità concessa, non si eve mettere in discussione il ricorso, chi si affida a politiche austerity commette errore. Io sottoscrivo quanto detto da Juncker: l'austerità è stupida".
Il premier ha poi attaccato sul tema migranti. "Relocation, rimpatri, hot spot: abbiamo fatto nostra parte sugi hot spot, ma gli altri Paesi non hanno fatto la loro su rimpatri e rilocation. Spero ci possa essere un impegno comune sui rimpatri e sulla relocation. Insieme possiamo vincere la battaglia contro quei capi di stato e di governo che hanno dimostrato fino a qui meno sensibilità verso questi temi. Noi italiani crediamo nell'Europa, pensiamo che abbia un'anima non solo dei numeri. L'Europa anche sociale, non solo politica: questo e' il sogno che condividiamo".
"La Commissione europea deve sapere che l'Italia va a testa alta senza venir mai meno agli impegni, ma fara' di tutto perché l'Europa torni ad essere il luogo delle anime", dichiara ancora Renzi. "Noi prima di essere consumatori siamo cittadini. Questo governo crede nel rispetto delle regole ma allo stesso tempo sappiamo che c'è un problema in Europa: la mancanza di una prospettiva per molti cittadini, oltre 500 milioni di persone, quella sullo sviluppo", ha concluso.
L'INTERVENTO DI JUNCKER
"Aderisco alle proposte del Presidente del Consiglio anche in ambito finanziario. I punti di vista di Commissione e Italia non sono lontani. E' possibile un ponte tra due sensibilita' non contrapposte", ha affermato il Presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, che ha definito "un modello" il comportamento dell'Italia sui migranti. "Nel gennaio 2015 la Commissione ha introdotto elementi di flessibilità che l'Italia giustamente utilizza" dichiara Juncker, che definisce "di livello" il documento presentato da Renzi e Padoan. "E' senz'altro un documento pro europeo".
Juncker ha reso noto che la Commissione e l'Italia vorrebbero prolungare il piano di investimenti Ue "che scadra' tra un anno e mezzo. Non siamo burocrati che vogliono un'austerita' sciocca". Per Juncker bisogna pensare anche all'occupazione. Sui migranti Juncker elogia apertamente l'Italia: "Dal 2011 la condotta dell'Italia e' esemplare. L'Italia è un modello sui migranti. Se tutti i paesi Ue avessero lo stesso comportamento dell'Italia, i problemi sarebbero meno gravi". Juncker aggiunge: "Sulla redistribuzione dei profughi non mollo. Vanno applicate le misure decise".