Affari Europei
Migranti, ora l'Italia pensa a visti temporanei

L'Italia pensa a visti temporanei di viaggio in Ue per superare la crisi dei migranti. Ma Bruxelles avverte: servono i rimpatri, non escamotage
L'ultima idea che si sta studiando a Palazzo Chigi per superare la crisi dei migranti é quella di fornire visti temporanei ai richiedenti asilo con i quali é possibile spostarsi nel resto d'Europa in attesa che le pratiche per la richiesta di protezione internazionale siano espletate (in Italia 2-3 anni, in Germania 6 mesi). La speranza del Viminale, é che i migranti lascino l'Italia per non fare più ritorno. Un escamotage legale che tende a superare il rifiuto da parte degli altri Stati Ue di accogliere i migranti. Ma che rischia di rivelarsi solo un grande boomerang.
Visti temporanei per i richiedenti asilo
Il Times ha scritto che sarebbe l'opzione nucleare dell'Italia con il rilascio di 200.000 permessi. Il numero non trova conferme, ma che l'idea sia al vaglio del ministro dell'Interno, Marco Minniti, lo ha ammesso il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani. "Non e' una minaccia all'Europa", ha precisato, ma "qualcosa previsto dalla normativa vigente: qualcosa di molto piu' serio, di meno velleitario e meno illegale dell'annunciato blocco dei porti".
Rischio boomerang: frontiere chiuse nel caso di permessi temporanei
Se l'Italia concedesse i permessi temporanei per disfarsi dei migranti é prevedibile che la situazione a Ventimiglia e al Brennero diventerebbe presto incandescente. La Francia, che giá blocca i migranti che provano a passare il confine in Liguria, schiererebbe i gendarmi come giá fece due anni fa. E l'Austria questa volta manderebbe per davvero i blindati a presidiare i confini alpini. Ergo, l'Italia si ritroverebbe ancora con i migranti da accogliere ma avrebbe perso la credibilità internazionale.
L'Ue suggerisce la soluzione: i respingimenti
C'é da dire che su 200mila richiedenti asilo solo 40mila avrebbero diritto d'asilo. In media infatti solo il 20% di chi presenta una domanda in Italia fugge da una guerra o da persecuzioni. Gli altri sono migranti economici che semplicemente cercano migliori condizioni di vita e che non possono godere della protezione internazionale. Se l'Italia riuscisse ad espletare velocemente le pratiche selezionando le persone che possono ricevere lo status di rifugiato sarebbe giá a metá dell'opera.
Il trattato di Dublino, suggeriscono da Bruxelles, dice infatti che una volta accertato lo status di rifugiato il migrante puó viaggiare in giro per l'Europa. E a quel punto molti si sposterebbero al Nord. E gli altri? La soluzione sono i respingimenti. Ma su questo fronte servono procedure piú veloci e soprattutto gli accordi bilaterali con i Paesi di origine che si devono riprendere i cittadini emigrati.