Migranti, Svezia provata chiede aiuto. E taglia i fondi allo sviluppo del 60% - Affaritaliani.it

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Migranti, Svezia provata chiede aiuto. E taglia i fondi allo sviluppo del 60%

La Svezia è il Paese Ue che, in proporzione, sta facendo più di tutti nell'accoglienza dei migranti provenienti dalle zone di guerra. Con una popolazione di 9,5 milioni di abitanti, il governo di centrosinistra si aspetta un flusso di 190mila migranti quest'anno e poco meno l'anno prossimo. Una marea umana che ha messo a dura prova l'altruismo svedese e le casse dello Stato.

E così il governo sta valutando di tagliare gli aiuti allo sviluppo, i soldi cioè che Stoccolma investe in programmi per aiutare le popolazioni dei Paesi del terzo mondo a migliorare i loro standard di via in settori come la sanità o l'educazione.

Nel 2015 il governo ha stanziato 4,2 miliardi di euro (in proporzione al Pil è la percentuale più alta al mondo), e nel 2016 ha messo a budget 4,6 miliardi. Ma già quest'anno ha dovuto usare il 20% delle risorse per l'accoglienza dei migranti, mentre l'anno prossimo pensa di destinare il 60% dell'intero budget a questo scopo.

Ma c'è di più. La Svezia ha chiesto all'Ue di redistribuire parte dei migranti accolti in quanto "estremamente provata" dalla gestione del massiccio influsso. "La Svezia si è assunta una responsabilità sproporzionatamente grande in confronto ad altri Paesi dell'Unione Europa ed ora siamo estremamente provati", ha dichiarato in un comunicato il premier Stefan Lofven. "E' tempo che anche altri Stati si assumano le proprie responsabilità ed è questo il motivo per cui il governo chiede una redistribuzione dei rifugiati dalla Svezia".