Affari Europei
Il Portogallo sfida Bruxelles. Approvato il bilancio senza il parere Ue
Il governo socialista del Portogallo ha approvato la legge di bilancio senza attendere il parere preventivo della Commissione europea. E' quanto fa sapere alla France Presse un portavoce dell'esecutivo di Lisbona, le cui politiche economiche anti-austerity hanno già causato frizioni con la 'troika'. Dopo il via libera del consiglio dei Ministri, il testo andrà venerdì al vaglio del Parlamento.
Bruxelles aveva chiesto al Portogallo di rivedere la bozza di legge di bilancio in quanto non rispettava gli obiettivi di consolidamento fiscale e riduzione della spesa ma Lisbona ha reagito approvando il testo senza attendere il parere della Commissione sulle modifiche, atteso per venerdì. Ad ogni modo, si apprende da fonti ben informate, Lisbona avrebbe acconsentito alla richiesta di Bruxelles di abbassare le stime sul deficit del 2016, portato dal 2,6% al 2,4%, e sull'incremento del Pil atteso, sceso dal 2,1% all'1,9%.
Il contenuto del testo verrà infatti reso pubblico solo venerdì, in occasione del passaggio parlamentare. Il Portogallo nel 2011 era scampato all'insolvenza grazie a un prestito da 74 miliardi di euro fornito da Ue, Fmi e Bce e legato a riforme in materia economica improntate a una rigida austerità.
Il governo conservatore all'epoca al potere aveva rispettato diligentemente le indicazioni dei creditori, uscendo dal programma di salvataggio nel giugno 2014. A incrinare i rapporti tra Lisbona e le istituzioni comunitarie è stata la nomina di un esecutivo socialista, sostenuto dalla sinistra radicale, che appare intenzionato a strappare al paese lusitano la nomea di allievo prediletto della troika, chiedendo maggiore spazio di manovra fiscale.