Affari Europei
Renzi pronto alla spallata a Bruxelles. E sfida Parigi...
Matteo Renzi é raggiante: l'economia italiana ha ripreso a marciare. Il Pil, certifica l'Istat, l'anno scorso é cresciuto dello o,8%, secondo le attese del governo. Intanto i posti di lavoro sono in aumento e anche l'export tira. Sul fronte politico l'ok alla legge Cirinná é stato un bel colpo e, sempre secondo il premier, ha smascherato i limiti del Movimento 5 Stelle. Ora a Palazzo Chigi sperano di fare cappotto alle comunali.
Renzi raggiante ha trovato nuovo vigore per andare in Europa e, risultati alla mano, presentarsi come il partner giusto per traghettare l'Europa fuori dal pantano in cui si é cacciata. Roma ha dalla sua due carte da giocare. Prima di tutto, come detto, i conti in ordine. Il Pil cresce e Renzi ha promesso che il Paese rispetterà i vincoli di bilancio, pur con la dovuta flessibilità concordata con la Commissione.
Ma Roma é anche l'unico Paese ad avere affrontato la crisi migratoria senza chiudere le frontiere. Nolente o volente l'Italia ha accolto i migranti (una frazione di quelli arrivati in Grecia) che fuggono dal nord Africa. Juncker lo ha ribadito nel suo incontro con Renzi venerdì scorso: l'Italia é un partner affidabile. E proprio in Libia ora Roma si appresta a guidare la coalizione che dovrebbe riportare stabilità nel Paese.
Non contento Renzi guarda allo storico ticket Parigi-Berlino. Il premier italiano vuole inserirsi come il partner affidabile con cui Merkel dovrebbe confrontarsi per definire le strategie europee. La Francia, d'altronde, é in deficit di credibilità. Hollande é un leader in caduta libera e l'economia francese non é affatto in salute, come certificato dagli ultimi country paper della Commissione. Ma sono in molti a mettere in guardia Renzi: Berlino e Parigi guidano l'Europa dal dopoguerra, é impensabile che cambino, é il ragionamento. E intanto Angela Merkel andrà a Parigi per incontrare Francois Hollande questo venerdì.