Affari Europei
Respingimenti, la Turchia fa scuola. Ecco il piano di Renzi per la Libia

“L'accordo con la Turchia fa da precedente”. E' con queste poche parole che Matteo Renzi, volato a Bruxelles per il Consiglio Ue sui migranti, delinea la strategia italiana per gestire i flussi migratori nel Mediterraneo. Se l'Ue ha raggiunto un accordo con Ankara – é il ragionamento – lo stesso deve essere fatto con gli altri Paesi da cui i migranti partono.
Nei piani di Renzi questo significa Libia prima di tutto. Se la creazione di un traballante governo di unità nazionale é sufficiente per intavolare trattative per un intervento armato contro l'Isis sul territorio di Tripoli, allora deve anche essere sufficiente per concordare un piano per la gestione dei flussi migratori.
Imitando l'accordo con la Turchia sono da prevedere campi profughi in cui ospitare i migranti, finanziati dall'Unione europea e gestiti da ong e autorità internazionali. E poi un piano di accoglienza, con trasferimenti diretti verso l'Europa e un sistema di redistribuzione dei migranti tra i ventotto Paesi dell'Unione.
A Renzi piace anche l'idea di creare un autorità unica per il diritto all'asilo. Una struttura centrale che si occupi di vagliare, sul territorio turco o su quello libico, quali sono le persone che hanno diritto alla protezione internazionale. Si dovrebbero quindi creare delle liste e un sistema di redistribuzione dei migranti, Paese per Paese.
Ma il progetto del governo é più ampio. Renzi ha bene in mente che l'Europa non può accogliere tutti i disperati del continente africano, quelli cioè che a differenza dei flussi che passano dalla Turchia costituisce la gran parte dei migranti che lasciano la Libia. "L'Italia due anni fa era sola a gestire questo problema. E diceva che Dublino andava superato. Ora questo punto è condiviso, almeno a parole. Il prossimo passo è, dopo l'accordo con la Turchia e il soccorso alla Grecia, investire in Africa come Ue, creare occasioni e progetti di cooperazione internazionale e luoghi di rimpatrio gestiti dall'Ue. Avere finalmente una politica unitaria. Questa è la proposta che l'Italia lancia da due anni".
E da Bruxelles Renzi ha aggiunto: "L'Italia da questo punto di vista è tornata, mentre in passato era diventata fanalino di coda nella cooperazione internazionale. Ci stiamo lavorando, il governo è stato tre volte in Africa negli ultimi mesi, il presidente della Repubblica oggi è in Camerun. Tutti noi stiamo dando a questa questione la priorità, bisogna che lo faccia anche l'Europa".